Compie 21 anni la mozione 336 di Verona che impegna la giunta a contrastare la parità dei diritti per i gay


Era il 14 luglio 1995 quando il Consiglio comunale di Verona approvò una mozione omofoba che non è mai stata ritirata o cancellate. E non certo perché nessuno l'abbia mai chiesto, ma perché la politica locale non ha alcuna intenzione di compiere quell'atto di civiltà.
Al collettivo Pink viene puntualmente risposto: «Ancora con queste mozioni? basta! Hanno approvato una legge sulle unioni civili cosa volete ancora… le mozioni son superate». Peccato che fra gli atti del Comune ci sia ancora la mozione n. 336 del '95, nella quale c'è scritto nero su bianco che l'approvazione della suddetta impegna «l’amministrazione comunale a non deliberare provvedimenti che tendano a parificare i diritti delle coppie omosessuali a quelli delle famiglie “naturali” costituite da un uomo e una donna». Ma non solo, nella stessa mozione si afferma anche che «l’omosessualità contraddice la stessa legge naturale».
A 21 anni di distanza dalla stesura di quel testo, la parità non esiste ancora e quell'amministrazione mantiene in essere un impegno a discriminare chiunque non risulti un cittadino dichiaratamente eterosessuale.
Il collettivo Pink nota anche come «il sindaco Tosi tempo fa ha detto di essere a favore delle coppie di fatto. Lo ha detto fuori dal consiglio mentre dentro c’erano altri a difendere la “famiglia naturale” e l’ordine naturale, un certo Zelger ad esempio. Mentre lo Zelger faceva approvare, nel luglio del 2014, un ordine del giorno che chiedeva all'amministrazione di vigilare sulla scuola e sui possibili attacchi “gender”, Tosi per smorzare i toni e comunque fuori dal palazzo rilasciava interviste a favore delle coppie di fatto, pur avendo votato contro l’abrogazione delle mozioni chiesta dal centro sinistra nel 2013. Le mozioni dunque sono ancora lì, le ricordiamo in questo ennesimo 14 luglio perché restano un esempio di arretratezza della città e di chi l’amministra, in 21 anni tutti gli sforzi fatti sono stati inutili, l’Europa è andata avanti, persino Renzi si è dato da fare per far sì che l’Italia non fosse il solito fanalino di coda sul fronte diritti».

Clicca qui per leggere la mozione 336/1995.
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