Contro ogni previsione, gli attivisti russi sono riusciti a dar vita al festival "Chernomorye-2016"


È con grande orgoglio che organizzatori del festival lgbt "Chernomorye-2016" dichiarano che «nonostante tutte le difficoltà e le minacce ricevute, il festival si è svolto con successo a Krasnodar Krai nelle giornate del 9 e 10 luglio, raccogliendo più di 40 persone provenienti da Mosca, San Pietroburgo, Voronezh, Rostov-on-Don, Anapa e varie città del Krasnodar Krai».
Qualcuno potrà ironizzare che i numeri appaiono esigui e che le fotografie ci mostrano poche persone riunite in un bosco, eppure è necessario calare il tutto nel contesto dell'omofobia e ricordarci di come la sola presenza rischiava di poter costare la vita ai partecipanti.
A raccontarcelo sono gli stessi organizzatori, i quali spiegano che «i partecipanti hanno cominciato ad arrivare già dal 7 luglio, mentre alcuni gruppi di cosacchi stavano setacciando la zona costiera alla ricerca del sito del festival. Il giorno successivo il campo del raduno è stata visitata dalla polizia che ha chiesto ai partecipanti di mostrare le loro carte d'identità ed ha iniziato a cercare l'organizzatore della manifestazione, Tatiana Shirokova. Da quando hanno scoperto che si sarebbe dovuta tenere la manifestazione, la polizia ha iniziato a controllare tutti i campeggi nelle vicinanze ogni 2 o 3 giorni nel corso delle ultime due settimane. Nonostante questo, i partecipanti hanno potuto godere di bel tempo e della natura, avuto modo di conoscersi e di socializzare».
Insomma, non c'è che da togliersi il cappello dinnanzi ad attivisti che riescono a vedere il bicchiere mezzo pieno anche mentre sono oggetto di una brutale aggressione dei loro diritti più fondamentali.

Il 9 luglio i partecipanti si sono dedicati a sport di quadra, anche se «purtroppo sono stati interrotti dall'arrivo improvviso di visitatori inaspettati: la polizia e i vigili del fuoco. Erano in corso tornei di staffetta, pallavolo e palla prigioniera. In serata è stato organizzato un laboratorio per la lavorazione della creta e una sessione di formazione sulla sensibilizzazione ai casi di discriminazione e al monitoraggio dei crimini d'odio di monitoraggio. La serata si è conclusa con un falò e canti con la chitarra».
La giornata del 10 luglio si è aperta con con una master di ju-jitsu, ma «durante l'ora di pranzo il festival è stato nuovamente visitato dalla polizia accompagnata da un cosacco. Ancora una volta hanno chiesto a tutti i presenti di mostrare i loro documenti. In seguito i partecipanti hanno giocato e hanno lasciato il campeggio in serata».
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