Tentato un colpo di stato in Turchia


In serata lo Stato maggiore dell'esercito turco ha annunciato di aver preso il potere in Turchia «per ristabilire l'ordine democratico e la libertà» e precisa che «tutti gli accordi internazionali saranno mantenuti, e le buone relazioni con tutti i paesi del mondo continueranno».
Le trasmissioni della rete radiotelevisiva statale Trt sono state sospese, aerei da guerra ed elicotteri hanno sorvolando Ankara. I due ponti sul Bosforo che collegano la parte orientale e occidentale di Istanbul sono stati chiusi. Carri armati dell'esercito turco sono stati dispiegati all'aeroporto internazionale Ataturk di Istanbul. Tutti i voli sono stati cancellati.
Il presidente Erdogan ha lasciato il Paese a bordo di un aereo privato e, dopo aver attraversati i cieli di mezza Europa senza ottenere il permesso di atterrare, è ritornato ad Istanbul dopo aver avuto la certezza del fallimento del golpe.
È solo dopo aver sfiorato guerra civile che, in tarda notte, il ministro dell'Interno turco Efkan Ala ha dichiarato fallito il tentativo di golpe. Anche la televisione si stato ha ripreso le sue trasmissioni nella notte.
Quello stesso Erdogan che oscurava i social network, ha lanciato lancia un appello su FaceTime ed ha fatto appello alle moschee per chiedere alla gente di scendere in piazza. Ha ribadito che lui si reputava ancora il presidente ed ha minacciando dure punizioni per i golpisti. Eppure non va sottovalutato come durante il passaggio dei carri armati per le strade di Istanbul, molti turchi abbiano applaudito l'azione militare.

* Articolo aggiornato alle 2:30
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