Esponente della Manif pour Tous si diverte a scherzare sulle vittime della strage di Nizza


Nella strage di Nizza hanno perso la vita 84 persone e si contano almeno 202 feriti, di cui 54 bambini. Eppure, dinnanzi a quella tragedia, il portavoce di Arezzo della Manif pour Tous Italia non ha trovato di meglio da fare che deridere la memoria delle vittime.
È dalla sua pagina Facebook che Filippo Fiani (che tra le altre cose scrive per il "giornale" di Adinolfi) ha pubblicato l'immagine del lungarno Torrigiani, sprofondato a Firenze lo scorso marzo, per commentare:

Dopo la strage di Nizza, il Bomba ha rilasciato una dichiarazione: "Gli italiani possono stare tranquilli, nessun camion può lanciarsi sulle nostre passeggiate"

Trovare parole dinnanzi a simili insulti alla memoria delle vittime di una strage pare impossibile, ma impossibile è anche non osservare il disprezzo verso la vita umana che viene costantemente ostentato da alcuni movimenti integralisti. Il tutto aggravato da come questa gente pretenda di voler decidere che cosa debba essere detto o insegnato ai nostri figli nelle scuole.
C'è da domandarsi se chi li segue, magari attratto dalla loro legittimazione del pregiudizio, sappia davvero verso cosa va incontro e se è davvero certa di volere che sia questa gente a decidere quale educazione debba essere data ai loro figli.
Siamo dinnanzi a gente che pare incapace di guardare oltre il proprio orticello, in quel meccanismo che li porta a dire che se loro sono eterosessuali, allora i gay non devono esistere. Se loro si dicono "cristiani", allora l'integralismo cattolico deve essere imposto con la forza. Se loro vogliono che i loro figli schiumino odio dalla bocca, allora a tutti deve essere negata una sana educazione... se qualcuno muore in Francia, loro devono occuparsi della strada sotto casa. Tutto ruota attorno a loro, al loro mondo, ai loro più perversi pregiudizi e ai loro interessi. Il resto non merita alcun rispetto, nemmeno la vita umana.
Inoltre la totale apatia manifestata verso gli effetti di un integralismo non così dissimile dalla loro ideologia del disprezzo pare dimostrare come nemmeno queste tragedie possano portarli ad interrogarsi sugli effetti che si vengono creare nel cercare nell'armare il fanatismo attraverso l'uso della paura dettata dalla creazione di fantomatici "gender" o di inesistenti "lobby gay". Pare non esserci né pietà verso le vittime, né rimorso per la creazione di quel fanatismo che troppo spesso sfocia in terribili violenze.
Lui scherza e raccolgono compiaciuto le faccine divertite dei suoi seguaci mentre c'è chi piange per la morte di un figlio o di un proprio caro.
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