Gandolfini vuole"curare" i gay e La Stampa gli dà ragione (al massimo sarà qualche adolescente gay a rimetterci la vita)


Il vaticanista Marco Tosatti pare ormai aver sostituito Dio con Gandolfini, aderendo ciecamente a quell'aggressione integralista contro gay e lesbiche. Grave è come tutto ciò possa avvenire sulle pagine di un quotidiano nazionale come La Stampa, complice di un vero e proprio attentato alla dignità e alla sicurezza degli adolescenti gay. Il tema sono quelle fantomatiche "terapie riparative" con cui alcuni genitori vorrebbero modificare l'identità dei propri figli per uniformale al loro desiderio. Peccato che sia scientificamente provato come quelle torture risultino spesso causa di depressione, autolesionismo e propensione al suicidio. È questo il motivo per cui tali "pratiche" sono vietate dall'Ordine degli psicologi.

Il tema viene introdotto con frasi che paiono volte solo a cavalcare gli stereotipi sui gay e a sfotterli in virtù del loro orientamento sessuale. Scrive Tosatti:

A Parigi, nel ridente quartiere del Marais, c’è un locale che si chiama “One Way”, senso unico, frequentato, soprattutto in tempi di Gay Pride da robusti signori in salopette di cuoio e borchie, magari anche senza camicia, o altro abbigliamento altrettanto folcloristico, sempre un po' di tendenza dominatore. E come si può capire dal nome del locale, il senso, anche in materia di preferenze sessuali, è davvero unico.

Sulla base di una introduzione simile, il vaticanista diche che tale aneddoto gli è venuto in mente «leggendo il comunicato emesso ieri dal Comitato “Difendiamo i nostri figli”» che prontamente rilancia integralmente:

La strategia contro l’umano –ma anche contro il buon senso– non si ferma. Il 14 luglio scorso è stato depositato al Senato il ddl 2402 con il titolo “Norme di contrasto alle terapie di conversione dell’orientamento sessuale dei minori”. Primo firmatario il Sen. Sergio Lo giudice (Pd) – che ha contratto matrimonio gay ad Oslo e oggi è “padre” di un bimbo avuto con utero in affitto. Fra i firmatari anche la Sen. Monica Cirinnà (Pd)”. Spiega Massimo Gandolfini, presidente del Comitato promotore degli ultimi due Family Day. “In buona sostanza il ddl chiede la galera fino a due anni e una multa da 10mila a 50mila euro – prosegue Gandolfini - per “chiunque esercitando la pratica di psicologo, medico psichiatra, psicoterapeuta, terapeuta, consulente clinico, counsellor, consulente psicologico, assistente sociale, educatore o pedagogista faccia uso su soggetti minorenni di pratiche rivolte alla conversione dell’orientamento sessuale” (art.2). Va, quindi, sanzionata “ogni pratica finalizzata a modificare l’orientamento sessuale … eliminare o ridurre l’attrazione emotiva, affettiva o sessuale verso individui delle stesso sesso, di sesso diverso o di entrambi i sessi” (Art.1, comma 1)”. “Ciò significa - afferma ancora il portavoce del Family Day - che un minore che vive con disagio il suo orientamento sessuale, con l’aiuto e l’approvazione dei genitori, non può e non deve trovare alcun professionista che lo aiuti, salvo solo confermarlo nell’orientamento vissuto con sofferenza. Siamo allo Stato Etico: omosessualità, bisessualità e transessualità sono dogmi morali intoccabili a anche difronte alle valutazioni che può fare un esperto medico psichiatra. Che ne è della libertà? La libertà di scelta, la libertà di ricerca, la libertà di educazione dei genitori? Senza contare quanto instabili ed insicure sono le scelte emotivo-affettive che caratterizzano gli anni dell’adolescenza!” “La solita schizofrenia tipica delle menti che si credono illuminate e che si alimentano solo di insensate ideologie: da un lato la pretesa di libertà assoluta di scegliere l’orientamento e l’identità di genere che si vuole fin dalle scuole dell’infanzia, dall’altro la negazione di essere liberi di scegliere il percorso di assistenza psicologica che meglio si addice alla propria condizione di disagio emotivo, sempre qualora esso si manifesti. Un appello a tutte le persone di buon senso: uniamo le nostre forze per fermare, con tutti gli strumenti democratici a disposizione, questo folle treno in corsa”. Conclude Gandolfini”.

Ed è per rilanciare quelle screditate teorie che il vaticanista aggiunge di suo pugno:

Insomma, se un adolescente, cioè una persona nel momento forse di maggiore instabilità psicologica della sua esistenza, ha bisogno di qualcuno per aiutarlo a uscire da una situazione di disagio, nisba. Con tanti saluti alla responsabilità di madri e padri. Fotografato nel suo disagio, e stop. One Way, appunto. Imbocchi quella e basta.

Pare incredibile, ma nel 2016 bisogna ancora assistere a gente che parla di "guarire" l'omosessualità. E, dettaglio non da poco, curiosamente si tratta sempre di eterosessuali omofobi pronti a giurare che gli altri sono sbagliati e debbano essere cambiati per uniformarsi a loro. E intanto c'è il rischio che la vita di alcuni minorenni sua messa a rischio dal pregiudizio violento di chi parla per ideologie nella totale noncuranza della realtà scientifica.

A farci capire la matrice ideologica dell'attacco di Tosatti è come il suo articolo sia stato riproposto tale e quale da uno dei giornali di Riccardo Cascioli, ovviamente dopo essere stato reso politicamente più efficace con il titolo "La Cirinnà dominatrice: contro chi si oppone all'omosessualizzazione dei più piccoli multe e galera". L'impressione è che Il Timone abbia usato le tesi del vaticanista per sostenere che i gay "diventino" gay qualora l'integralismo non si occupi di negare alle persone lgbt ogni diritti, compreso quello alla vita e al riconoscimento dei loro affetti. E il fatto che tali teorie vengano propagandate da un quotidiano nazionale dovrebbe spingere il direttore della testata a farsi non poche domande.
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