Gianfranco Amato dice di essere in missione per conto di Dio


Gianfranco Amato non ha dubbi: il suo ritenersi migliore degli altri e più meritevole di diritti civili è «un principio non negoziabile». Ed è dalle pagine dell'agenzia stampa Zenit che ci informa che lui percepisce come «una missione» il suo contrasto alla pari dignità e la sua crociata contro i diritti costituzionali di quelle minoranze che esige non debbano avere diritto di cittadinanza nella sua dittatura integralista.
Non solo, dice anche che lui ha la più ferma convinzione che il "cristianesimo" da lui professato non debba essere vissuto, ma sia un qualcosa da imporre al prossimo.
Evidentemente Gesù non sapeva fare il suo lavoro dato che invitava la gente a seguirlo, ma per fortuna oggi c'è Amato e la sua convinzione che la gente debba essere obbligata a fare ciò che dice lui e non certo portata a fare scelte personali. Se la pensi come Amato vai bene, altrimenti devi sottostare alla sua violenza o lui dirà che stai limitando la sua possibilità di reprimere le minoranze con la tua insulsa richiesta di poter vivere la tua vita come tu ritieni e non come lui dice tu debba fare.
Sinceramente non è chiaro quale differenza esista fra la sua predicazione e i regimi in cui l'integralismo islamico decide quale musica si debba sentire, come ci si deva vestire e come si debba vivere. Tutte imposizioni che Amato esige arrivino anche in Italia attraverso leggi repressive che elevino al sua ideologia a legge dello stato.
Purtroppo, però, Amato non sembra altrettanto loquace nel spiegare perché mai il suo regime dovrebbe essere preferibile alla libertà individuale. La sua unica "argomentazione" è il suo sostenete che lui sappia quale sia «la verità» voluta da dio. Praticamente si è sostituito a Dio e sostiene di parlare in sua vece (contro l'evidenza di proclami che paiono offendere il sentimento religioso di chi crede ad un Dio dell'amore e non al Dio violento del Vecchio Testamento).

Ed è così che lo troviamo a sostenere che battersi contro i diritti delle minoranze significhi «stare ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, calzati con lo zelo evangelico, muniti dello scudo della fede, dell’elmo della salvezza e della spada dello Spirito, cioè della parola di Dio. Tutto ciò nella piena consapevolezza che la battaglia in difesa della vita, della giustizia, della verità e della fede non è ingaggiata contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti».
Amato afferma anche di aver «sperimentato la grazia del centuplum evangelico» che lo avrebbe portato a fondare un suo partito politico, legato al suo «avvilimento per aver dovuto constatare l’assenza di una rappresentanza politica in parlamento di quel popolo. È stata indicibile, infatti, la delusione per il tradimento dei parlamentari sedicenti “cattolici” che hanno approvato la legge sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso, il simil-matrimonio gay». Insomma, è per impedire quelle unioni che venivano celebrate anche fra le prime comunità cristiane che lavora giorno e notte attraverso la richiesta di consensi politici che Dio avrebbe deciso di affidare a lui.
Sarà, ma chiunque creda realmente a Dio non faticherà a temere che ci sia un abuso della credenza religiosa in chi sostiene di essere stato nominato profeta da Dio, anche se la politica proposta pare volta solo ad alimentare razzismo, omofobia e violenze contro i propri fratelli.

Grave è come una simile propaganda giunga dal "corso estivo di bioetica" organizzato dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, dove Gianfranco Amato è stato invitato in qualità di redattore al fine di indottrinare dei prelati al suo odio e alla sua ideologia contraria la natura voluta da Dio.
Perché qui i casi sono solo due: o riteniamo che l'omosessualità faccia parte del progetto di Dio, o pensiamo che Dio sia un inetto e che Amato sia preferibile a lui a guidare una crociata contro la vita delle minoranze. Tra Amato e Dio, c'è chi sceglie Amato esattamente come tra Allah e l'Isis c'è chi sceglie il gruppo terroristico.
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