La Nuova BQ si lamenta perché vogliono vietarle di poter torture i bambini gay


L'evidenza scientifica non lascia alcun dubbio: l'omosessualità non è una malattia e non necessita di alcuna "cura", così è ampiamente risaputo che le fantomatiche "terapie riparateve" non hanno alcun fondamento scientifico e rischiano solo di danneggiare indelebilmente la psiche delle vittime sino a spingerle ad atti di autolesionismo al suicidio. In fondo come potrebbe essere "scientifica" una pratica barbara che mira ad inculcare sensi di colpa nei minori sino a cercare di spingerli verso un rifiuto di sé stessi?
Eppure è la solita Nuova Bussola Quotidiana a chiedere a gran voce che ai cattolici sia dato il permesso di torturare gli adolescenti gay, giusto per compiacer i loro pregiudizi a rischio della vita stessa delle loro vittime. Il tutto è contenuto in un articolo di Tommaso Scandroglio dal titolo "Cirinnà recidiva: una legge per mettere in galera chi vuole curare i bambini a non diventare gay".
Ovviamente gay non si «diventa» così come non si può «curare» una caratteristica naturale delle persone. L'unica cosa che un buon psichiatra potrebbe curare è la patologia manifestata chi è ossessionato da un sentimento d'odio contro i gay.
L'articolo parte da un excursus volto a sostenere che ai transessuali debba essere impedito di potersi operare perché tale cambiamento infastidisce i cattolici, il tutto strumentalizzando con racconti imbarazzanti la vicenda della transessuale 16enne romana di lui loro parlano rigorosamente al maschile. Il tutto per decretare che «non sappiamo se al momento della nascita del bambino il medico abbia sbagliato l’attribuzione del sesso (a motivo di alcune patologie non immediatamente evidenti a volte può succedere) oppure Luca era davvero geneticamente Luca. Nel primo caso la rettificazione sessuale potrebbe essere lecita sotto il profilo morale e dunque legittima nella prospettiva giuridica».
Per farla breve, Scandroglio si dice disposto ad accettare il cambiamento di sesso solo in presenza di una vagina, altrimenti si sentirà legittimato a parlare sempre e solo al maschile giusto per indicare che lui non è disposto a concedere alcun rispetto alle persone transessuali. Scandroglio dice anche che «transessualità minorile è entrata nel nostro Paese per via giurisprudenziale» quasi fossero stati i giudici a deciderla e non la natura che ha dato alla ragazza un'identità di genere che lui non è disposto ad accettare, al pari di come alcuni suoi predecessori non accettavano i mancini, non accettavano i neri o non accettavano le donne che manifestavano un libero pensiero. In fondo si sa che è nel nome di Dio che i sedicenti cristiani non erano neppure disposti ad accettare l'idea che non fosse il Sole a girare attorno alla Terra.

Dopo il solito discorso ideologico, l'articolo giunge a parlare delle torture che alcuni genitori impongono ai figli qualora il loro orientamento sessuale non fosse quello che loro avrebbero dovuto. Ed è dinnanzi a atele violenza che l'uomo afferma:

Torniamo in Italia con il disegno di legge n. 2402 dal titolo “Norme di contrasto alle terapie di conversione dell’orientamento sessuale dei minori”, depositato in Senato il 14 luglio scorso e che vede come primo firmatario il senatore Sergio Lo Giudice (Pd) – “sposato” ad Oslo con il compagno Michele e “padre” di un bambino avuto con la pratica dell’utero in affitto – e a seguire altri politici tra cui la sinistra Monica Cirinnà (Pd), autrice della legge sulle unioni civili. All’art. 2 del ddl si può leggere: «Chiunque, esercitando la pratica di psicologo, medico psichiatra, psicoterapeuta, terapeuta, consulente clinico, counsellor, consulente psicologico, assistente sociale, educatore o pedagogista faccia uso su soggetti minorenni di pratiche rivolte alla conversione dell’orientamento sessuale è punito con la reclusione fino a due anni e con la multa da 10.000 euro a 50.000 euro».

Si noti come l'integralismo usi la macchina del fango in qualunque sua dichiarazione. E forse in altro modo non si sarebbe potuta giustificare la rivendicazione di chi pare pronto a sacrificare la vita di un bambino pur di compiacere l'odio che si prova verso il suo orientamento sessuale, sino al punto da affermare che:

Se il disegno di legge verrà approvato, potrà finire in galera lo psicoterapeuta che accoglie nel suo studio un minore che presenta orientamenti omosessuali e asseconda la richiesta dei genitori volta a mutare l’orientamento sessuale del figlio. Finirà dietro le sbarre anche nel caso in cui l’omosessualità del minore è egodistonica, cioè non voluta dal minore stesso e percepita da lui come una gabbia da cui fuggire. Sul punto è esplicito l’articolo 1 comma 2: «L’espressione “conversione dell’orientamento sessuale” […] non comprende gli interventi che favoriscano l’auto?accettazione, il sostegno, l’esplorazione e la comprensione di sé da parte dei pazienti senza cercare di cambiare il loro orientamento sessuale».

Par inutile a dirsi, a rendere l'omosessualità indesiderata è quell'omofobia propagandata da quegli stessi "cattolici" che poi dicono di poter "curare" ciò che nella realtà dei fatti è un elemento del tutto naturale.
Ed è sostenendo che i gay sono dei malati che possono diventare etero quando lo vogliono, l'uomo si affertta ad affermare che:

Questo comma, quindi, indica come unico intervento non sanzionabile del professionista quello che andrebbe a convalidare l’orientamento sessuale percepito dal minore, seppur rifiutato dal bambino stesso. IL ddl non fa dunque distinzione tra omosessualità accettata e subita. Da qui tre domande: dove è finita la libertà di ricerca, di cura e di esercizio della professione medica? In secondo luogo: dove è finita la libertà di educazione dei genitori? Soprattutto in quella fase di età in cui i turbamenti sul proprio orientamento non devono essere supinamente assecondati ma indirizzati, corretti ed illuminati? Terza domanda: se la libertà dell’individuo è esaltata dalla gender theory perché non riferirsi a questa stessa libertà quando il minore (ed anche il maggiorenne) vuole uscire dalla propria condizione di omosessuale?

La risposta è semplice: così come una persona bionda non può decidere di diventare bruna, allo stesso modo un gay non può certo "decidere" di diventare etero solo perché a Scandroglio fanno schifo i gay. L'evidenza è che è lui dover affrontare il suo problema nell'accettazione della diversità, non certo esigendo che gli altri spariscano solo perché lui non vuole possano esistere.

Ed è sempre facendo finta che l' omosessualità sia una qualcosa che non esiste e che non deve essere tollerato nel nome del suo pregiudizio che il signorino aggiunge:

Se tu mamma non accetti l’idea che tuo figlio sia gay sei “omonegativa” e se tu psicologo consideri l’omosessualità strada sicura verso l’infelicità significa che o fai parte della schiera dei baciapile cattolici oppure sei di destra, ma di certo non sei un professionista serio. In un caso come in un altro meriti la galera.
L’omosessualità e la transessualità sono quindi dogmi morali assolutamente veri e da imporre sempre e comunque anche nella tenera età, poco importando che la crescita psicologica sessuale dei bambini e degli adolescenti è come canna al vento che spesso si piega a qualsiasi refolo provocato da un disagio in famiglia, a scuola, tra gli amici, se non, inutile a dirlo, da un campagna massmediatica ideologica a senso unico.
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