La propaganda di ProVita: quando poche decine di integralisti vengono spacciati per la «gran parte del popolo americano»


Che l'integralismo abbia sei seri problemi nel far di conto è già emerso quando Gandolfini ha spergiurato che alla sua manifestazione anti-gay fossero presenti due milioni di persone, ossia un numero che avrebbe dovuto entrare a pieno titolo nel Guinness dei primati dato che il record mondiale di 16 persone che sono riuscite a stare in un metro quadrato, mentre Gandolfini spergiura che da lui ce ne fossero ben 22. L'intera Europa ci ha riso dietro, ma quelle persone continuano a sostenere la veridicità di quell'assurda cifra in quanto utile alla loro propaganda.
E se nei giorni scorsi abbiamo parlato del colossale flop registrato da Brian Brown con la sua marcia contro le famiglie gay, è dalle pagine di ProVita che ci troviamo dinnanzi a chi cita quella stessa manifestazione per sostenere che quelle poche decine di persone fossero la rappresentanza di «gran parte del popolo americano». Ormai si è dinnanzi a chi pare così ossessionato dalla propria ferocia contro i gay da vivere un un mondo parallelo in cui la realtà è diversa da quella che i comuni mortali osservano.
Se poi si aggiunge che l'immagine della marcia proposta da ProVita è la stessa che vedete all'inizio del post, vien da sé che quella gente paia senza alcun pudore nel cercare di ridefinire il significato delle parole sino a diventare patetici. Sarà che l'organizzatore della marcia, Brian Brown, è il nuovo capo di Toni Brandi... ma alla falsificazione e allo spergiuro dovrebbe esserci un limite!

In un pomposo articolo intitolato "Matrimonio gay: gli Stati Uniti in marcia per la famiglia naturale", l'associazione guidata da Brandi sfodera tutto il suo arsenale ideologico nell'affermare:

Nonostante le campagne mediatiche ed il totalitarismo arcobaleno, però, gran parte del popolo americano (e del pianeta) non ha ceduto e continua tutt’oggi, a un anno di distanza, a pensarla secondo ragione e buon senso. Vale a dire che il matrimonio che dà origine ad una famiglia è solo quello tra un uomo e una donna. Una verità elementare, di diritto naturale, oggi ritenuta sovversiva. Pensiamo ad esempio al caso della funzionaria pubblica Kim Devis, del Kentucky, perseguitata per aver invocato il diritto all’obiezione di coscienza nei confronti delle unioni gay. O a quei pasticceri rifiutatisi di preparare torte nuziali in occasione di “matrimoni” omosessuali.

la teoria è sempre quella: Brandi sostiene che se una persona cita a sproposito Dio per discriminare qualcuno, debba poterlo fare. Lui vuole che la sua gente possa imporre la sua volontà agli altri, infischiandosene delle leggi e dei diritti altrui nel nome nel suo volere. Brandi vuole essere un dittatore che può negare i diritti costituzionali alle persone che non gli vanno a genio, andando pure in piazza a gridare quanto lui si reputa migliore e più meritevole di diritti.

Al solito la banda di Brandi cerca di sostenere che se loro non possono discriminare e fare del male agli altri, quello è da ritenersi una limitazione alla loro libertà. Una libertà a senso unico, dato che Brandi è molto chiaro nel sostenere che in quanto sedicente "cristiano", lui debba avere piene tutele a assoluta carta bianca. La sua associazione sostiene così che:

La decisione della Corte Suprema, infatti, ha tolto libertà ai cittadini americani, perché ignorando completamente il loro comune sentire, ha imposto a tutti un dogma, un’ideologia, violando la libertà di pensiero e di opinione. Ora, chiunque dissenta e rispetti il dato di natura, rischia di essere perseguito come omofobo, intollerante, discriminatorio, e così via…

Citando dei non meglio precisati filmati, si arriva al solito vittimismo di chi si dice discriminato se non può discriminare in santa pace. Ma dato che il suo obiettivo è far sì che i suoi adepti percepiscano i gay come "una minaccia" da distruggere, si arriva a sostenere che:

Peraltro, come si può vedere dai filmati della manifestazione, assolutamente pacifica, alcuni dei pochissimi militanti LGBT presenti in segno di protesta hanno insultato ed offeso i presunti “omofobi”. Cosa che non avviene mai al contrario. Segno di quanta tolleranza e civiltà si nasconde dietro i fautori del diritto allo pseudo-matrimonio gay.

Buffo. La cronaca segnala decine di casi in cui persone gay sono state massacrate di botte ai margini di manifestazioni per i diritti civili, mentre non si ha notizia di fatti simili verificatesi ai danni di chi scende in piazza a manifestare contro le altre famiglie e per chiedere che i loro diritti siano calpestati nel nome del più bieco pregiudizio. E fa sorridere anche che a scrivere questo sia un'associazione che passa il suo tempo a paragonare i gay ai cani, a dire che i gay sono malati, che hanno l'HIV, che sono dannosi per la società e via discorrendo.

Nonostante i commenti pubblicati da ProVita vadano sempre presi con le pinze dato che la censura da parte della redazione è molto ampia e solo chi scrive qualcosa di utile alla loro propaganda viene pubblicato, è stato lasciato un commento di chi ha fatto loro osservare quest'ultima evidenza. La loro risposta è surreale:

La sfido a trovare un solo insulto rivolto a un gay in tutti i nostri articoli. Abbiamo sempre detto che sono i rapporti omosessuali ad essere deleteri per chi li pratica e per la società. Quindi questi rapporti non possono essere presi a modello. Le persone vanno sempre rispettate.
Gli omosessuali –in Italia– sono da sempre persone che hanno successo come gli altri, come è giusto che sia, perché l’orientamento sessuale è un fatto privato. Abbiamo cantanti, artisti, deputati, ministri, professori gay dichiarati… L’Italia è uno dei Paesi più inclusivi e tolleranti del mondo, se no non avremmo né RenatoZero, né Luxuria o Vendola.
Ma il matrimonio è un’altra cosa. È una questione di ideologia (chi si ama si sposa, davanti alla legge) e di realtà (chi fa figli e convive stabilmente si sposa davanti alla legge). Non è affatto una questione religiosa!!!! E’ una questione laica, di legge e ragione naturale…Un sarto dovrebbe rifiutarsi di fare vestiti da nano per una persona alta due metri, così come il pasticcere può rifiutarsi a collaborare al “matrimonio” gay. La discriminazione ingiusta sarebbe se si rifiutasse di fare la torta di compleanno a un gay (a meno che non la voglia a forma di pisello – e ovviamente potrebbe rifiutarsi di fare una tale torta anche a una donna…)
Ma è inutile che io continui a ripetere quello che abbiamo scritto migliaia di volte: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Il gioco è sempre quello: sostengono che loro non abbiano nulla contro i gay ma solo contro l'omosessualità, anche se le due cose sarebbero anche collegate una volta usciti dagli scemi di propaganda che vedrebbero nell'atto sessuale un qualcosa di estraneo alla natura umana. Sarebbe come dire che Hitler non aveva nulla conto gli ebrei, ce l'aveva solo con l'"ebraicità" della gente che sbatteva nei forni crematori.
Al solito si dice che l'unica cosa che conta è fare figli (quindi anche uno stupratore che ingravida la vittima è meritevole di maggiori diritti?) e che loro non fanno nulla di male a paragonare i gay a persone sataniche che il buon "cristiano" dovrebbe schiacciar come scarafaggi.
Vogliono anche essere ringraziati per non aver ucciso Renato Zero e Luxuria, quasi come se le persone a loro gradite dovrebbero accontentarsi di poter sopravvivere mentre loro gli negano il diritto di vivere e di ottenere quella apri dignità che è il fondamento della nostra Repubblica.
Ma in fondo lo dice bene anche Brandi. non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, soprattutto quando si fa finta di non sentire per alimentare un odio che può tornare utile ad un vantaggio squisitamente politico ed economico. Lui odia i gay e dichiara apertamente che farà qualunque cosa sia in suo potere per danneggiare la loro vita nel nome del suo disprezzo per chiunque non sia fatto a sua immagine e somiglianza.

A proposito, qualcuno spiega a Brandi che in Italia una coppia etero non deve presentare dei figli per potersi sposare, così come nessuna legge prevedere un obbligo alla procreazione? Perché chi va in giro a dire che la definizione del matrimonio è che «chi fa figli e convive stabilmente si sposa», forse non ha idea del significato delle parole che sta utilizzando. Va bene la propaganda. va bene l'ideologia fascista. Ma sostenere che alcune paroel abbiano un significato diverso da quello reale pare un po' troppo...
Commenti