Le cronache di Salerno titola: "Froci e pervertiti violentano 17enne"


"Froci e pervertiti violentano 17enne". È questo il titolo scelto dalle Cronache di Salerno per parlare della vicenda del 17enne che è stato violentato in un centro massaggi. Curiosamente, però, nel caso di violenze eterosessuale quello stesso quotidiano non è solito parlare di «luridi eterosessuali». Ma si sa, i gay possono essere liberamente insultati in un paese dove il governo non è neppure in grado di dichiarare che picchiare un gay è reato.
L'Ordine dei Giornalisti della Campania ha commentato su Facebook: «Un titolo agghiacciante. Non c'è altro da dire». Ora, però, c'è da augurarsi che siano presi anche dei provvedimenti concreti contro quel direttore che continua incessantemente a difendere la sua scelta di insultare gratuitamente milioni di gay attraverso generalizzazioni criminali.

Ma dato che al peggio non c'è mai fine, il quotidiano ha ritenuto di offendere anche tutte quelle persone che si sono sentite offese dall'uso di simili termini. Ed è così che dalla loro pagina Facebook rincarano:

Non immaginavo che davanti alla squallida vicenda di Cava ci fossero tanti amici degli stupratori. Pensavo che ci fosse grande solidarietà per le vittime. Mi sbagliavo

Qui i casi sono due: o siamo dinnanzi ad un grave caso di analfabetismo o siamo dinnanzi ad un atto terroristico basato sulla malafede. Perché pare incredibile che quella gente dica di non rendersi conto che l'insulto gratuito rivolto ad un'intera comunità non è certo lecito anche dinnanzi ad un crimine commesso da singole persone. In caso contrario, allora anche lui dovrebbe rispondere di qualunque crimine sia stato commesso da un eterosessuale.

Dalle loro pagine aggiungono poi:

Per correttezza di rapporti non ci occupiamo della linea editoriale degli altri giornali.Ma quando un tale Stefano Tambburini o Tamburini, si permette di offendere la redazione di un giornale in vita fin dal 1994, c’è bisogno di intervenire. Al direttore della Città non è piaciuta la nostra prima pagina odierna. Legittimo. Ma da qui a passare alle contumelie ce ne passa. Saremo anche un giornale da prefisso telefonico, saremo anche brutti sporchi e cattivi ma siamo liberi di decidere. Devo ritenere che la parola frocio che lo ha tanto sconvolto deve averlo particolarmente colpito, forse per gusti personali, non lo so. Di certo non sono problemi suoi se davanti ad una squallida vicenda come quella di Cava, dove ci sono tanti giovani vittime dei due froci e pervertiti e dei loro complici che mi auguro vengano arrestati al più presto, Cronache assume una posizione forte e senza equivoci. Come abbiamo sempre fatto in ogni situazione in cui si chiedeva di scendere in campo.
Noi siamo per la castrazione chimica per queste persone, siamo dalla parte dei ragazzi e ci auguriamo che in carcere venga applicata la giusta legge che al fichetto Tamburini o Tambburrini, scusate ma non frequento le stanze del potere che ogni anni ripianano i debiti che la Città accumula tanto che il Fatto, l’altro ieri, parlava di cessione della testata, potrà non piacere. Noi siamo brutti, sporchi e cattivi ma abbiamo le idee chiare. I pedofili e i violentatori vanno puniti: Tamburini o Tambburrini o come diavolo si chiama, non ha le palle, come noi di dire le cose come stanno. Noi siamo dalla parte dei ragazzi, lui difenda i violentatori. E non ha le palle di rispondere nemmeno al telefono, come tutti i vigliacchi. Se pensa di intimorire Cronache e la sua redazione si sbaglia di grosso, da oggi può stare certo ci occuperemo di Lui e del suo lavoro. Noi siamo amici dei gay, non dei froci violentatori. Lo comprenda bene.

Chissà che quei presunti "amici gay" non siano gli stessi di cui pala sempre anche Giovanardi prima di ogni sua singola sparata omofoba, ma il tirare in causa la "libertà" per giustificare un insulto gratuito verso un intero gruppo sociale è troppo. Cosi come dinnanzi ad un crimine commesso da un eterosessuale nessuno si sogna di riservare epiteti offensivi contro sua moglie, così ci si aspetta sua fatto anche da lui.
E ci risparmi il suo dichiararsi dalla parte della vittima, perché è evidente che la sua legittimizzazione all'insulto finirà con l'armare la mano dei violenti. Quelle migliaia di ragazzi che quotidianamente si sentono insultare con quelle stesse parole mentre vengono perseguitati o picchiati, per lui non contano? Che lui lo voglia o no, l'orientamento sessuale è ininfluente in questa vicenda... e se lui vuole far credere il contrario, sappia che i suoi cinque minuti di popolarità potrebbero essere costati la vita ad uno di quei ragazzi che lui dice di "difendere".

Ma ormai il clima di odio è talmente tangibile che c'è chi si schiera con gli aggressori ed immancabilmente è giunto anche il plauso dei lettori de Il Giornale. In calce alla notizia li troviamo pronti a scrivere: «Non si scrive così, il titolo politically correct è :diversamente orientati sessualmente ed amanti di non maggiorenni hanno dato lezioni orali e pratiche del genere gender». Ed ancora: «Come dovevano titolare? Forse : diversamente attivi e birichini?», «Avessero scritto omosessuali il titolo non ci stava. E poi così si capisce al volo», «Io sto con il titolata, basta con quella tavolata della carta di Roma» o «Certo, il titolo è sbagliato, andavano chiamati "diversamente normali". Come i "ladri", non si possono chiamare ladri, vanno chiamati "diversamente onesti". Ma che razza di mondo è questo?».
C'è chi poi sostiene che «Agghiacciante è l'accaduto e non certo il titolo dell'articolo. Forse è giunta l'ora di dire finalmente pane al pane e vino al vino. Basta eufemismi politicamente corretti per minimizzare le belle gesta di delinquenti e pervertiti! Piaccia o non piaccia alle sboldrine e alle svendoline!» o chi scrive «Tutti i falsi intellettuali insorgono se si dà del cieco a un non vedente!».
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