Trans picchiata a Roma viene derisa e insultata sui social: «Stimo chi l'ha menato. Dovevano ammazzarlo»


La denuncia è stata lanciata dal sito LezPop ed appare l'ennesima conferma di come l'omotransfobia sia un reale problema, soprattutto fra i giovanissimi. Ogni singolo passaggio della storia è raccapricciante, a cominciare dal temere che le istituzioni non provvederanno a sporgere denuncia penale contro i responsabili di atti così vili.
Tutto si è consumato sui social network, dove un ragazzo ha pubblicato la foto di una donna riversa per terra con il viso tumefatto. Non è dato di sapere la circostanza di quell'immagine, anche se il commento fa riferimento a «il merdoso» quasi ad indicare che l'autore presumibilmente conoscesse la vittima. Evidente è anche l'uso del maschile è un ostentato atto di violenza contro l'identità di genere della vittima (praticamente alla stregua di quanto solitamente si trova solo su sedicenti siti "cattolici").
I commenti che seguono sono a dir poco allucinanti. C'è chi dice che picchiare una transessuale non sia abbastanza perché le transessuali vanno uccise. C'è chi si diverte nel vedere una donna tramortita a terra. E tutto questo da parte di un gruppo di violenti che appare formato da minorenni. Probabilmente quegli stessi minorenni che ProVita esige siano esclusi dai corsi di educazione al rispetto sulla base del suo sostenere che un genitore omofobo debba poter indottrinare all'odio la prole.

Ora la pagina in questione pare essere stata rimossa dal social network, anche se sarebbe interessante scoprire se sia stata sporta denuncia penale nei confronti di chi ha scritto simili frasi. E se di minorenni si tratta, siano i loro genitori "tradizionali" a rispondere di come sia possibile che quei minori siano stato educati così male. Di seguito vi riproponiamo gli screenshot realizzati da LezPop:






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