Vittima di un prete pedofilo si toglie la vita dopo l'affossamento della legge che gli avrebbe permesso di ottenere giustizia


Brian Gergely solo 10 anni. Viveva in una devota famiglia cattolica che frequentava la chiesa di Holy Name ad Ebensburg, negli Stati Uniti. In qualità di chierichetto avrebbe dovuto solo occuparsi di assistere il sacerdote durante i riti della messa, ma monsignor Francesco McCaa si era tramutato per lui in un mostro nascosto dietro una tonaca nera. Abusava sessualmente di lui in sacrestia e nel confessionale.
Brian avrebbe voluto raccontare quello che gli stava accadendo, ma la comunità aveva posto monsignore McCaa su un piedistallo. Gli abusi sono durati per oltre sette anni.
Oggi Gergely avrebbe dovuto avere 46 anni, ma venerdì scorso si è tolto la vita. L'estremo gesto è giutto dopo che settimana settimana, il Senato spogliato l'House Bill 1947 dal provvedimento che avrebbe permesso alle vittime di abusi sessuali di poter chiedere giustizia nei tribunali anche una volta scaduti i termini legali. La Chiesa Cattolica ha pagato più di 2,1 milioni ad alcune società lobbistiche per impedire l'approvazione della legge.
I suoi amici, altri sopravvissuti di abusi, sottolineano come la sua morte arriva pochi giorni dall'affossamento di una legge che Gergely sperava potesse permettergli di ottenere giustizia per quanto da lui subito. Un sacerdote gli aveva strappato la vita e la prescrizione impediva al religioso di dover rispondere dei suoi crimini. La polizia aveva anche accertato come il monsignore avesse abusato di almeno 15 minori tra il 1961 e il 1985, ma la prescrizione lo assolveva da quei crimini.
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