Amato a Radio Maria: «Quella contro le unioni civili è la battaglia finale tra Dio e Satana»


L'Europa deve essere distrutta perché non consente all'integralismo cattolico di poter discriminare i gay e le lesbiche. È quanto si è sostenuto durante una trasmissione di Radio Maria condotta da Giuseppe Brienza con la partecipazione di Gianfranco Amato e Alberto Agus, rispettivamente il presidente nazionale e responsabile regionale per la Sardegna dell'associazione Giuristi per la vita. La trasmissione è stata introdotta dal conduttore pronto a sostenere che l'Europa debba essere distrutta perché non permette di usare Dio come arma di discriminazione. Dice:

Cosa dice la Carta di Nizza sui principi non negoziabili? Dice poco e male. L'articolo 2 sul diritto alla vita ne sancisce la validità ma senza specificare da quando inizia questa vita umana. L'articolo 9 è una vera iattura, riguarda il diritto di sposarsi e la famiglia, che sancisce un assoluto relativismo perché prevede il diritto di sposarsi secondo le discipline nazionali e quindi ha consentito tutto quello che sappiamo di matrimoni ed adozioni gay. Infine, uno degli articoli più insidiosi è l'articolo 21 che, sulla base di questo principio di non discriminazione, vieta le discriminazioni anche sulla base dell'orientamento sessuale. È una formula molto infida che ha consentito anche in questo caso di distruggere, di bypassare le costituzioni nazionali che riconoscevano il matrimonio e la famiglia come unione stabile fra un uomo e una donna.

Il presentatore si lanci poi nel sostenere che Gianfranco Amato abbia scritto numerosi libri contro «l'indottrinamento gender» e contro la «distorsione dei diritti umani», così come dice che Alberto Agus vada lodato per aver organizzato le Sentinelle in piedi sarde e per essersi candidato alle elezioni con Adinolfi (ossia l'integralista che non ha avuto un'unione stabile con la sua prima moglie ma che piace a Radio Maria solo perché vomita odio contro gay).
Precisato dunque come l'intera trasmissione sarebbe stata a senso unico in quel quadro di indottrinamento ideologico ai danno di una parte della popolazione, il conduttore inizia a promuovere la petizione integralista con cui i gruppi integralisti chiedono che l'Europa sancisca una superiorità ariana dettata dall'eterosessualità attraverso un esplicito divieto al riconoscimento della famiglie gay. Un atto violento che il conduttore sostiene significherebbe «definire l'ovvio» in quel quadro in cui è lui a voler suggerire ai suoi spettatori che cosa debbano pensare. Ed infatti Amato non manca di sostenere che il fatto che le famiglie dei gay debbano valere meno della sua sia «un'evidenza oggettiva». Anzi, Amato dice che «il fatto che la famiglia debba essere composta da un uomo e una donna un'evidenza oggettiva della natura di cui la razione non può tener contro». Inutile a dirsi, sono centinaia le specie animali presenti in natura in cui si ha l'evidenza dell'esistenza di famiglie gay, mentre l'omofobia esiste solo all'interno della specie umana.

L'avvocato parte poi nel ripetere tutti i soliti passaggi dei suoi spettacoli teatrali, volti a sostenere che dalla notte dei tempi la famiglia sia solo quella eterosessuale, che la Genesi riconosce solo l'eterosessualità quel unico orientamento meritevole di diritti civili o che i cristiani che odiano i gay sono «gli ultimi difensori della ragione». Ma è sopo il solito copione che parte l'attacco politico all'Europa. Dice: «Il pericolo, dal punto di vita antropologico, è che continuano a ripeterci che questa è l'Europa dei cosiddetti diritti civili. Che noi non possiamo essere il fanalino di coda di questa Europa. Che noi dobbiamo adeguarci a questi cosiddetti diritti civili. Ma la domanda è: chi stabilisce quando un diritto diventa civile?». Domanda a cui si fa seguire il solito terrorismo psicologico volto a sostenere che l'Europa voglia definire la pedofilia quale diritto civile o che voglia imporre l'eutanasia infantile. E dopo essersi proposto come «faro» che dovrebbe imporre la sua ideologia all'Europa par far sì che le donne stuprate siano obbligate a partorire a forza, che i gay siano obbligati a sposarsi con delle donne e che i transessuali rinneghino sé stessi per compiacere il suo pregiudizio, Amato non manca di sostenere che altrove la famiglia sia stata distrutta dai diritti civili e che in Svezia «coloro che non si sono suicidati oggi sono quasi tutti dediti all'alcolismo».

Si passa così all'ideologia più grave espressa da Amato, ossia il sostenere che qualunque diritto riconosciuto ad famiglie che non siano fatte ad immagine e somiglianza della sua sia da ritenere «un accanimento contro la famiglia». Un ragionamento simile permetterebbe di aprire la strada a qualunque forma di odio, ad esempio sostenendo che il mancato massacro dei mussulmani sia un accanimento contro i cristiani, che le persone di colore siano una minaccia ai bianchi o che i mancini debbano essere discriminati perché attentano ai destrosi. Ogni forma di odio sarebbe legittimata, anche se la vera domanda sarebbe il domandarsi perché mai Amato manifesti un simile accanimento contro le famiglie altrui.
La sua risposta è che «è una questione di potere». Peccato che lo stesso si potrebbe sostenere di chi sta usando l'omofobia e l'ignoranza per creare un sentimento anti-europeo che possa indirizzarci verso quella stessa Russia che sta finanziando e fomentando l'odio contro la comunità lgbt. Il tutto dopo che l'omofobia Russa è nata grazie ad azioni che i gruppi legati all'integralismo cristiano statunitense (che vede collegamento diretti ad Amato) ha condotto per oltre un ventennio.

Immancabili sono poi i riferimenti alla religione con cui Amato ha cercato di "consacrare" il suo messaggio politico contro l'Europa unita:

Il grande san Giovanni II nel 1997 a Rio de Janeiro, parlando coi vescovi, da santo qual era profetizzò: "Attenti, perché nel prossimo secolo sarà sulla famiglia perché il nemico dell'uomo, non potendo attaccare il Creatore, attaccherà la creatura nel luogo in cui la creatura nasce, cresce, si sviluppa, cioè la famiglia. Quella sarà l'ultima battaglia finale".
A me ha incuriosito molto l'intervista che ha rilasciato il Cardinal Cafarra a La Nuova Bussola Quotidiana, quando lui raccontò che quando fu nominato da Giovanni Paolo II quale direttore dell'istituto per gli studi sul matrimonio, lui scrisse una lettera a suor Lucia di Fatima chiedendo di pregare per lui. In modo imprevisto arrivò una risposta da parte di suor Lucia una lettera in cui suor Lucia scriveva che sarebbe giunto il tempo di uno scontro finale tra Dio e Satana. E questo scontro sarebbe stato proprio sulla famiglia. E suor Lucia disse che tutti coloro che avrebbero difeso la famiglia sarebbero stati perseguitati. Ma aggiunse anche che costoro non dovevano temere perché la Madonna aveva già schiacciato la testa del serpente.
La fede ci illumina e ci fa capire che oggi questo sconto è in atto, soprattutto sul piano giuridico e sul piano legale. Non è solo quest'ultimo colpo letale che è stato dato all'istituto del matrimonio, violando l'articolo 29 della Costituzione

Appreso che i gay sono demoniaci e che Dio li vuole senza alcun diritto costituzionale (peraltro con le solite accuse in cui Amato sostiene che la Consulta sia fatta da deficienti che non hanno compreso l'unico vero significato della Costituzione che lui sostiene di aver capito meglio di loro in quanto lo ritiene utile a discriminare il prossimo sulla base di una reinterpretazione dei termini), termina il suo intervento attaccando il Movimento 5 Stelle forse ad indicare che l'attacco al Pd deve concretizzarsi in un voto ai suoi amici della Lega Nord.

Meno colorito è stato l'intervento di Alberto Agus, volto a sostenere che la definizione prepolitica e pregiuridica di famiglia all'interno della nostra Costituzione presupponesse che solo l'eterosessualità fosse meritevole di quei riconoscimenti. Insomma, la solita tesi volta a sostenere che se in passato le famiglie gay non hanno avuto riconoscimenti giuridici allora è necessario che continuino a non averli secondo schemi che rendano quell'istituto assolutamente immobile e immutabile. Peccato che se dovessimo accettare una simile definizione, allora non si capirebbe perché mai Adinolfi abbia potuto divorziare se in passato il divorzio non esisteva. Oppure dovremmo togliere ogni diritto ai figli illegittimi dato che nel '48 funzionava così.
È facile sostenere certe tesi se si fa finta di ignorare che in ogni altra situazione e in ogni altra circostanza si sia proceduto in modo diverso. E di certo è ancora più facile se si sta sostenendo questa tesi al solo si sta cercando di manipolare la sensibilità religiosa di radioascoltatori noti per essere particolarmente integralisti e poco tolleranti verso il loro prossimo.

Tornando a riprendere la parola, Amato sostiene che l'Europa debba basarsi su un integralismo cattolico che lo possa rendere simile all'Islam in quella che lui sostiene debba essere uno scontro di civiltà, sostenendo che il più grave problema dell'Europa è che nelle scuole non ci siano crocefissi e che la religione non venga imposta con la forza alle nuove leghe. Ma non solo, interessante sarebbe anche il domandarsi quale religione voglia imporre, dato che molti suoi proclami appaiono in netto contrasto con i Vangeli e con il messaggio d'amore universale di Gesù. A giudicare dalle sue citazioni, il timore è che lui preferisca il Dio iracondo e violento del Vecchio Testamento,, quello che veniva utilizzato per soggiogare la popolazione attraverso la paura e la minaccia di tremende punizioni. In fondo un Gesù che è venuto a dirci che Dio è padre e che è un padre più amorevole di quanto l'uomo possa anche solo immaginare non è certo utile a chi cerca di attaccare i gay parlando di demoni e di Madonne che schiacciano la testa ai serpenti.

Rievocando i campi di concentramento e sostenendo che ben presto la pedofilia e l'incesto saranno liberalizzati per far dispetto ai cattolici, Amato minaccia gli ascoltatori dicendo che chiunque non farà ciò che lui gli dirà di fare dovrà risponderne dinnanzi a Dio.

Clicca qui per ascoltare tutta la trasmissione.
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