Arcigay contro i comuni che discriminano le unioni civili: «Atto illegittimo, ricorreremo alle Prefetture»


«Sta ormai diventando ricorrente la smania di certi sindaci di conquistarsi una visibilità attraverso un ostruzionismo becero all'applicazione della legge sulle unioni civili». Lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay. «Ricordiamo i casi di Padova, di Trieste e di Cascina, finora i più eclatanti. È quantomeno imbarazzante trovarsi a dover ricordare a questi sindaci che è loro dovere rispettare le leggi e che la legge sulle unioni civili inequivocabilmente impone il riferimento a norme e regolamenti relativi al matrimonio. Non possono esistere perciò né luoghi particolari né giorni particolari per celebrare l'unione tra due persone dello stesso sesso e chi, tra questi sindaci a caccia di visibilità, darà seguito alle pagliacciate che dichiara sui giornali, risponderà dell'abuso dinanzi alla legge, assumendosene a pieno la responsabilità. Per questo Arcigay ha già preso contatto con le prefetture, nei territori in cui il problema si è manifestato. Al di là degli esiti concreti di questi comportamenti, ci preme far notare a questi politici che le loro posizioni rasentano il ridicolo e che perfino buona parte dei conservatori in Europa si vergognerebbe di loro».
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