Carlo Giovanardi sostiene che alle unioni gay non debba essere data pari dignità


Che Carlo Giovanardi manifesti astio nei confronti dei gay non è certo una novità, ma che possa spingersi a diramare comunicasti stampa volti a riformulare le leggi italiane al fine di sostenere che ogni omofobia debba poter negare i diritti previsti dalla legge alle sue vittime pare troppo. Eppure è dalle pagine del suo sito che scrive:

La sen. Monica Cirinnà sta girando l'Italia minacciando i sindaci che non vogliono utilizzare per le unioni civili modalità, luoghi e forme utilizzate per i matrimoni fra un uomo e una donna previsti dall'art. 29 della Costituzione", afferma Carlo Giovanardi senatore di Idea. "Ricordo agli smemorati - aggiunge - che il 10 febbraio 2016 il presidente dell'Assemblea Pietro Grasso negò il voto segreto sulla proposta di non passaggio all'esame degli articoli sul testo delle unioni civili, con la seguente testuale motivazione:" La votazione a scrutinio segreto non può essere concessa soprattutto per il fatto che la disciplina delle formazioni sociali dove si svolge la personalità dell'individuo - e tra queste rientrano senz'altro le famiglie non fondate sul matrimonio - trova il proprio fondamento costituzionale nell'art. 2 che non è ricompreso tra le disposizioni tassative per le quali il voto segreto può essere concesso". Nello stesso intervento il presidente Grasso ricordava che la Corte Costituzionale ha più volte precisato che nel nostro ordinamento il matrimonio può avvenire soltanto fra un uomo ed una donna e che per quanto riguarda il testo sulle unioni civili poi diventato legge "l'attinenza delle disposizioni contenute nel disegno di legge agli artt. 29, 30 e 31 della Costituzione, non si rinviene neppure ad un esame complessivo del testo". Pertanto hanno perfettamente ragione quei sindaci che rifiutano di celebrare le unioni civili con le stesse modalità di luogo e di forma riservate al matrimonio dell'art. 29 della Costituzione, perché qui si tratta semplicemente di raccogliere una dichiarazione dei diretti interessati che fanno nascere davanti all'ufficiale dell'anagrafe ed ai testimoni una formazione sociale così come previsto dall'art. 2 della Costituzione

Insomma, l'essersi piegati alle richieste dell'integralismo cattolico ha creato dei cittadini di serie b e gente come Carlo Giovanardi palesano come la loro intera attività sarà dedicata a negare pari dignità alle persone a loro sgradite attraverso quei distinguo di stampo fascista che la Costituzione aveva tentato invano di prevenire (non a caso i riferimenti di Giovanardi sono al Codice Civile e non ad una Costitzuione che non cita mai il sesso dei coniugi).
Giovarardi chiede dunque che alcuni cittadini siano resi persone di serie-b, ufficializzando la teoria nazista per cui in uno stato ci siano cittadini che hanno minori diritti a fronte di uguali doveri.
5 commenti