Il sindaco leghista di Novara non lavorerà per i gay (si limiterà ad obbligarli a pagargli lo stipendio)


Quando la legge ha previsto la possibilità di delega al sindaco di una città, l'idea era quella di ovviare ad eventuali altri impegni. Oggi, però, l'integralismo cattolico ha tramutato quella delega in un atto di discriminazione che ha tutta l'aria di un rigurgito fascista.
È così che il neoeletto sindaco di Novara ha ritenuto di dover spiegare che lui delegherà l'istituzione delle unioni civili perché a lui i gay non piacciono e non tollera l'idea di garantirgli pare dignità come previsto dalla legge. Non varrà il diritto opposto, dato che al cittadino non verrà permesso di non contribuire al pagamento del suo stipendio qualora ritenesse che un simile amministratore pubblico sia contrario alla su amorale e al suo sentimento religioso.

Il sindaco (pagato anche dalle tasse di quei gay a cui lui rifiuta di garantire dignità) si è dichiarato discriminato da chi non gli permette di poter discriminare parte della cittadinanza nel nome del suo profondo disprezzo anche quando è chiamato a svolgere un ruolo istituzionale: la sua idea è che io gay debbano starsene zitti a subire la sua violenza: «Rispetto le loro idee e chiedo, cortesemente, che si rispettino le mie. Per scelta etica non intendo sposare persone omosessuali», afferma il sindaco Alessandro Canelli. La sua idea è che i gay siano privilegiati rispetto agli eterosessuali: «Questa norma equipara di fatto l’unione civile al matrimonio ma solo per omosessuali, la convivenza tra etero non ha gli stessi diritti e non mi sembra giusto. Oltre a ritenere che il Paese avesse ben altri problemi che non questo da risolvere».
Insomma, un cumulo di scuse al limite del patetico che negano come sarà lui a impedire che si possa parlare d'altro a causa di un amministratore pubblico che vuole imporre le sue personalissime idee di stampo fascista ad un'intera comunità. Inutile a dirsi, sarebbe come assistere ad un sindaco che dovesse dichiarare pubblicamente di voler delegare i matrimoni fra coppie miste perché contrari alla sua ideologia sulla difesa della razza.

L'associazione NovarArcobaleno commenta: «Siamo indignati, le sue dichiarazioni sono discriminatorie. E questo sarebbe il sindaco di tutti come lui si è più volte definito? È palese che non sia così visto che questo atteggiamento sembra escludere una fetta importante della popolazione novarese. Noi speravamo che ci potesse essere un dialogo con lui e invece pare non sia così».
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