La Lega Nord torna a promuovere l'illegalità


C'è da preoccuparsi dinnanzi alla deriva assunta da una Lega Nord che non perde occasione di invitare i cittadini all'illegalità. Che si tratti di registrare le unioni gay o di negare accoglienza ai rifugiati, i loro leader insistono nel sostenere che le leggi possano essere calpestate se contrarie all'ideologia dei loro militanti, in quella che pare sia diventata un ritorno alla legge del più forte in cui il ogni politico debba rendere i cittadini schiavi della sua ideologia.
Nei giorni scorsi il sindaco leghista di Bondeno, Fabio Bergamini, ha "diffidato" i suoi cittadini ad accogliere profughi dopo la scelta della Prefettura di Ferrara di aprire ad un bando per l'accoglienza di rifugiati internazionali. Un atto illecito che ha raccolto il plauso di Salvini e Maroni.
Il segretario federale della Lega ha scritto sui social: «Fabio Bergamini, sindaco leghista di Bondeno (Ferrara), ha cancellato le richieste della Prefettura di accogliere immigrati. Bravo! Alla faccia dei Renzi e delle Boldrine di turno».
Gli ha fatto eco il presidente della Regione Lombardia che, dal Meeting di Rimini, ha affermato: «Condivido quello che ha detto e quello che ha fatto in pieno. Il sindaco deve avere i poteri. Io da ministro dell'Interno avevo dato i poteri ai sindaci per la sicurezza urbana. Quel decreto poi venne cancellato ma il principio è che il sindaco deve poter governare il suo territorio sennò è inutile che faccia il sindaco».
In pratica, la loro teoria è che il sindaco debba poter essere un cane sciolto che prende decisioni sulla pelle dei cittadini in totale anarchia dalle leggi dello stato e dalle prefetture.
Nei giorni scorsi Maroni si era già schierato dalla parte di Salvini difendendo la sua scelta di commettere un reato nel presentarsi ad un comizio politico indossando un'uniforme della polizia con tanto di mostrine. Ed ancora, ha invitato i suoi sindaci a violare la legge sulle unioni civili per compiacere l'omofobia sfruttata a fini elettorali dal suo partito.
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