Papa Francesco dice che la crescente accettazione delle persone trans è «terribile»


L'ignoranza ostentata dal clero rischia di diventare il principale responsabile della persecuzione contro le persone lgbt, così come il papa fa il gioco dell'integralismo cattolico nell'appoggiare apertamente i loro deliri riguardo a fantomatiche «ideologie gender». Il tutto con la gravissima conseguenza che vede i vari Amato ed Adinolfi legittimati nella loro propaganda volta a disinformare la gente, potendo vantare come il Papa stesso si sia piegato a quella menzogne.
Il messaggio che vien lanciato è molto chiaro: il Papa dice che Dio è un incapace che non è stato in grado di creare il mondo, ma fortunatamente c'è gente come Adinolfi o Brandi che decideranno chi ha il diritto di vivere e chi debba essere perseguitato nel nome di Dio (perlomeno, sino a quando non inizieranno a gettare la gente dai tetti dei palazzi). E vedremo se anche questa volta il Vaticano farà finta di non aver appoggiato questa nuova forma di fascismo una volta che si sarà reso contro dei crimini compiuti.

Fatto sta che Papa Francesco è tornato a rilanciate tutti gli slogan ideologici della propaganda integralista, sostenendo che sia in atto una «colonizzazione ideologica» che ha la gravissima conseguenza di condurre verso l'accettazione delle persone anziché alla loro condanna. L'invito, dunque, è ad una nuova crociata volta a imporre la sessualità secondo uno schema costituito a tavolino che imponga ad ogni essere umano di essere fatto ad immagine e somiglianza dei loro carnefici, anche qualora sia in contrasto con l'identità donata loro da Dio contro il volere dell'uomo. Inutile a dirsi, si tratta di un atteggiamento che venne fermamente condannato da Gesù, ma ormai pare che la nuova Chiesa Cattolica non abbia quasi più nulla a che fare con il messaggio di amore universale predicato nei Vangeli.

Riesumando persino le falsità che girano sulle pagine dei siti integralisti, il pontefice ha dichiarato: «Oggi, nelle scuole che insegnano questo ai bambini. Che ognuno può scegliere il proprio genere».
Francesco ha anche aggiunto che la maggiore visibilità delle persone trans sia dovuto alla «colonizzazione ideologica» che avverrebbe attraverso libri di testo finanziati da persone e istituzioni ricche in «paesi molto influenti». A specifica domanda, però, non è stato in grado di nominare un solo specifici, il nome di una persona o una qualche istituzione che avrebbe fatto ciò che lui sostiene.

L'impressione è quella di un pontefice che si comporta alla stregua di un parroco di Paese, pronto a lanciare condanne di morte basate su voci di corridoio che gli sono state raccontate e a cui lui crede senza nemmeno verificare le fonti. Peccato che la sua influenza sia tale per cui queste semplici parole rischiano di essere causa di veri e propri omicidi compiti nel suo nome. Si pensi anche solo a come in Brasile si conti un omicidio di una persona transessuale ogni 28 ore, ritrovandosi dinnanzi ad un papa che non condanna tale atti ma che si lamenta di quelle persone che non sono state sufficientemente discriminate. Poi, inutile a dirsi, l'identità di genere si ha, mica si "sceglie" o si "insegna".
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