Secondo Riccardo Cascioli, è colpa dei gay se nella Chiesa ci sono preti pedofili


Ci sarebbe da interrogarsi su quale ferita possa rendere alcuni uomini capaci di tanto odio verso interi gruppi sociali. fatto sta che la gente della Nuova Bussola Quotidiana pare aver deciso di dedicare la propria vita alla denigrazione, all'offesa e alla minaccia della comunità lgbt. Per loro qualunque occasione è buona per alimentare odio e per creare pregiudizio. Ed è così che, dinnanzi alla notizia di alcuni seminaristi irlandesi che cercavano avvenute sessuali con latri uomini, il sito di Riccardo Cascioli se n'è uscito con un articolo dal titolo "L'allarme gay nei seminari parte da Dublino".

Il dizionario ci segnala come il termine «allarme» indichi un «comando o segnale qualsiasi con cui si chiamano i soldati a impugnare le armi o i civili a mettersi in posizione o stato di difesa». Ed è nella scelta delle parole che si osserva come l'intero pezzo sia volto a creare paura verso la comunità lgbt, invitando i cristiani a «ripulire» l'ambiente dai gay (il termine è proprio quello indicato dall'articolo).
Dicono poi che quella realtà sia «una bomba», che i seminaristi non fossero gay ma aderenti ad una non meglio precisata «cultura gay» e che per colpa dei gay si assisterà ad «un terremoto nella Chiesa irlandese». Si passa poi a sostenere che il seminario di Maynooth sia stato ribattezzato in «Gaynooth» e che negli anni '80 l'allora decano «denunciò a sette vescovi gli abusi sessuali del giovane candidato alla presidenza del Collegio, monsignor Micheàl Ledwith» anche se «una indagine fu condotta ma le accuse non furono provate».

È a quel punto che si passa ad accostare omosessualità e pedofilia, asserendo che «Maynooth è tornato al centro dell’attenzione nel 2010 quando papa Benedetto XVI ordinò una visita apostolica in tutti i seminari d’Irlanda a seguito del gravissimo scandalo pedofilia. Peraltro sul tavolo delle autorità di polizia c’è anche la denuncia di un ex seminarista che ha denunciato gravi abusi sessuali da parte del proprio direttore spirituale tra il 2007 e il 2009». Il rapporto di quella visita non venne mai reso noto, ma la Nuova Bussola Quotidiana afferma:

Ad ogni modo, il nuovo scandalo irlandese –grazie al coraggio dell’arcivescovo di Dublino- porta di nuovo alla ribalta il grave problema dell’omosessualità tra i preti, non solo in Irlanda. E ci costringe a ricordare quella verità scomoda ormai diventata un tabù, ovvero che il cosiddetto “scandalo pedofilia” nella Chiesa ha molto più a che fare con l’omosessualità che non con la pedofilia vera e propria.

Fior di ricerche dimostrano che non 'è alcun dato statistico che possa dimostrare che un orientamento sessuale possa indurre alla pedofilia più di altri, ed infatti la Nuova Bussola Quotidiana cerca di argomentare il suo accostamento fra omosessualità e pedofilia citando un tale Gerard van den Aardweg che sarebbe andato da loro a dire:

L’82% di tutte le presunte molestie consumate tra il 1950 e il 2002 aveva come vittime dei maschi: il 12% sotto gli 11 anni, come abbiamo visto, il restante 70% tra gli 11 e i 17 anni. Il che vuol dire che la grande maggioranza dei casi ha a che fare con l’«ordinaria» omosessualità. In generale i pedofili non si rivolgono a bambini dello stesso sesso, e certamente neanche gli eterosessuali. Inoltre, è innegabile che una rilevante parte di uomini con orientamento omosessuale sia attratta dagli adolescenti e preadolescenti». E commentando la drastica diminuzione di casi di pedofilia dopo gli anni ’80, van den Aardweg notava che non era affatto diminuita la tendenza omosessuale tra i preti ma che «l'età dei partner sessuali di seminaristi e preti omosessuali si sposta in avanti man mano che il comportamento omosessuale viene sempre più apertamente tollerato e normalizzato».

Parole che lasciano trasparire un'enorme ignoranza sul tema, ma che vengono spacciate come verità rivelata da un giornale che da anni cerca di seminare odio per far piombare una tempesta contro le vittime della loro persecuzione. Va infatti ricordato che se un pedofilo violenta un bambino, non lo fa perché gay ma perché la penetrazione è una forma di ulteriore violenza secondo i canoni della società.
Prendere dei dati e attribuirgli significati distorti non è solo scorretto, ma è criminale se fatto al solo fine di danneggiare la reputazione di interi gruppi sociali. E se per farlo si propina l'opinione di un tizio che va in giro a dire che i gay sono malati (tra i suoi libri figurano solo titoli come "Sulle origini e trattamento dell'omosessualità" o "La battaglia per la normalità: auto-terapia per persone omosessuali"), facile è comprenderne il tenore ideologico.

Incessante nella sua aggressione, l'articolo aggiunge:

Non sorprende perciò che, consolidatasi nei decenni, oggi si possa parlare di una vera e propria lobby gay che ha guadagnato posizioni importanti ai vertici della Chiesa, tanto da influenzare pesantemente anche i recenti Sinodi sulla Famiglia, e che con il pretesto dell’accoglienza punta chiaramente a cambiare di fatto la dottrina cattolica sul tema della sessualità.
Né può sorprendere l’atteggiamento molto accondiscendente di tanti vescovi –anche italiani– verso il riconoscimento legale delle unioni fra persone dello stesso sesso: la difesa dell’unicità della famiglia naturale (fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna) è in questa prospettiva solo una foglia di fico. Rivendicare la diversità tra famiglia naturale e unione omosessuale infatti, non serve a difendere il matrimonio ma a legittimare quelle unioni gay il cui riconoscimento da parte dello Stato è avversato chiaramente dal Magistero della Chiesa

Insomma, Cascioli vuole infliggere una legge biblica basata su una sua personalissima reinterpretazione dell'Antico Testamento attraverso un fatto di cronaca che si limita a mostrarci l'ipocrisia di chi condanna il prossimo solo per nascondersi dalla persecuzione. E persino l'intervista citata mostra come questo atteggiamento di repressione così auspicato da Cascioli finisca con l'alimentare la violenza sessuale di chi reprime sé stesso.

Candeggiando un ritorno ad una dottrina arcaica volta a vedere Dio come un iracondo che odia gli uomini, l'articolo cerca di strumentalizzare ulteriormente la situazione nel sostenere:

Un’ultima notazione riguarda il rapporto tra tolleranza o addirittura promozione di comportamenti omosessuali e deviazione dal Magistero. Maynooth è nota non solo per la cultura gay che la anima, ma anche per le tendenze liberal in teologia, soprattutto morale. Non si contano i casi di seminaristi che sono stati “bloccati” negli anni a causa di presunta “rigidità dottrinale”, vale a dire che erano fedeli a quanto la Chiesa ha insegnato per duemila anni. È ciò che avviene purtroppo in tanti altri seminari e congregazioni religiose, un altro segnale della grave situazione esistente nella Chiesa. Vocazioni genuine al sacerdozio vengono bruciate da predatori sessuali o maestri del relativismo teologico che spadroneggiano nei seminari e non solo. È scandaloso che da una parte ci si lamenti del calo delle vocazioni e dall’altra si distruggano coloro che sono chiamati.

A questo punto andrebbe ricordato a Cascioli che, in ottanta casi su cento di abusi sessuali su bambini e ragazzi, il responsabile è un parente stretto, che si tratti di genitori, nonni o zii. Ogni ricerca statistica sui casi registrati all'interno della Chiesa non ha mai condotto a poter anche solo ipotizzare che i gay siano più coinvolti degli etero, sottolineando come la disinformazione propinata sia particolarmente grave.
Ancor più se si ricorda come i preti pedofili abbiano partecipanti in prima fila ai convegni anti-gay dei suoi alleati e non certo ad un qualche gay pride.
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