Sindaco repubblicano anti-gay arrestato per aver filmato un ragazzino che faceva strip-poker


Anthony Silva è il sindaco repubblicano di Stockton, una città californiana di 300mila abitanti. Noto per la sua attività anti-gay, utilizzò il suo ruolo istituzionale per promuovere le attività discriminatorie di una setta religiosa locale, così come consegnò le chiavi della città a Dio attraverso una cerimonia ufficiale (a cui stranamente Dio non si presentò per ritirarle). Ed ancora, è sui social network che l'uomo si è più volte rivolto alla comunità lgbt definendola «la mafia dei gay pride».
Ora è stato arrestato con molteplici accuse, tra cui quella di aver filmato di nascosto un adolescente maschio che giocava a strip poker nella sua camera da letto durante un campo estivo. L'FBI avviò le sue indagini nel settembre 2015, quando in un telefono sequestrato dagli agenti dell'aeroporto internazionale di San Francisco venne ritrovato un file che conteneva la registrazione audio delle voci di alcuni ragazzi che stavano giocando a strip poker.
Ma non è finita qui. Il primo cittadino è anche accusato di presunti abusi che sarebbero stati compiti nel 2004, quando Silva lavorava come allenatore di pallanuoto in un liceo. L'uomo avrebbe filmato segretamente i ragazzi mentre si facevano la doccia. Ed ancora, nel 2011 avrebbe compiuto un presunto tentativo di stupro su una donna di 19 anni, approfittando del suo ruolo di presidente di un'associazione giovanile. In quel caso, però, i pubblici ministeri non sporsero denuncia per mancanza di prove.
Il sindaco anti-gay è risultato anche il legittimo proprietario di una pistola che è stata utilizzata per uccidere un ragazzo di 13 anni. La sua difesa si basa sul sostenere che l'arma gli sarebbe stata rubata e che lui non abbia denunciato il furto perché non se n'era accorto.
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