Unioni civili, Camillo Langone su La7: «Il futuro si fa coi figli, non col coito anale»


Ci sono scene da bollino rosso, come i deliri di Langone (Il Foglio) che La7 ha mandato in onda in fascia protetta nonostante la involgarirà e la grettezza di un tale individuo. Nel corso del programma "In onda", l'editorialista del quotidiano di estrema destra si è slanciato nell'affermare: «La legge sulle unioni civili? Dio mio, Dio mio, Dio mio. È un tristissimo tasto sulla nostra decadenza morale e demografica. La società deve sostenere le famiglie che prolificano. Dobbiamo avere un futuro e il futuro si fa coi figli, non col coito anale».
L'affermazione discriminatoria e violenta è stata ovviamente giustificata con la scusa che lui è cattolico e dunque ha pieno diritto di insultare chiunque altro nel nome del suo ritenersi più meritevole agli occhi di Dio. Ed è descrivendo il suo sogno di totalitarismo clericale che Langone ha poi proseguito il suo discorso lodando «la santa ingerenza» ad opera della Chiesa nella politica nel dopoguerra, sostenendo che «senza frati e preti avremmo avuto decenni di dittatura comunista. Ora questa ingerenza non esiste più».
Oltre all'omofobia, l'uomo ha mostrato anche il suo lato razzista volto ad inneggiare ad una crociata per l'oppressione di chiunque osi avere una religione diversa dalla sua: «Se facciamo costruire tanti minareti e tante moschee nelle città italiane, ovviamente saremo in balia dell’Islam e ci riempiremo di muezzin che un bel giorno possono ordinare di tagliare la gola agli ebrei o ai cristiani. Questo è accaduto in Turchia». Inutile a dirsi, il Turchia la situazione è degenerata proprio quando l'integralismo religioso è salito al potere esattamente come lui auspica possa fare l'integralismo cattolico (anche se il reale problema dovrebbe essere l'integralismo, non la matrice).
Ma forse è tutto fiato sprecato dinnanzi a chi dice che «i crociati erano dei liberatori di territori», giustificando quella stessa violenza e quella stessa volontà di conquista che critica nelle altre religioni monoteiste. E chi parte dal presupposto di essere nel giusto a priori, mai comprenderà la bellezza del confronto e del dialogo.
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