Amanda Lear si racconta a Pride


Sparita ormai da tempo dal piccolo schermo, Amanda Lear è tornata a Parigi per dedicarsi quasi totalmente al teatro. Ciò non le ha impedito di dar vita ad un album musicale dal titolo "Let me entertain you" che raccoglie una ventina di brani, vecchi e nuovi, che permettono di poter ripercorrere la sua carriera.
A raccontarlo è la stessa show girl in una intervista rilasciata a Pride. Da sempre vicina al mondo gay, si è detta stupita quando ha saputo che l'Italia aveva approvato una legge sulle unioni civili: «Quando me lo hanno detto mi sono meravigliata -racconta- perché pensavo che già ci fosse, come in tutto il resto d’Europa. Parlano tanto di Europa e poi invece ogni paese fa come vuole, sia per quanto riguarda la velocità in autostrada, le tasse e il matrimonio gay. In Italia non c’era, quindi dico finalmente!».
Una brutta sorpresa per i suoi fan arriverà dall'apprendere che Amanda non ha alcuna intenzione di tornare a fare televisione: «La televisione è molto cambiata, peggiorata direi. È diventata brutta, terrificante, come lo è diventata quella francese, la tedesca e la spagnola. L’arrivo dei reality show è stata una cosa atroce, che ha ammazzato completamente la creatività e gli autori. Mettono su un’isola o dentro una stanza degli sconosciuti e questo è tutto. Io ripenso a programmi come Stryx, quella sì che era televisione! È un gran peccato. Però ho visto che adesso richiamano Pippo Baudo che ha ottant’anni e presenterà Domenica In, così pure Heather Parisi e la Cuccarini… Tra poco ricontatteranno pure le Kessler! Siamo arrivati a un punto che mi meraviglia, sembra che non ci sia più nessuno di nuovo capace di presentare un programma e devono richiamare le vecchie glorie. Sono tutti grandi professionisti, è vero, ma questo è strano».
Non è mancato neppure un messaggio rivolto ai gay italiani: «Tenete duro. È una lotta, un braccio di ferro con le istituzioni e quelli che ci governano. Vinceremo comunque, vincerete voi. C’è un’aria nuova di libertà, non possiamo tornare indietro. In America gli omosessuali ormai si sposano, fanno figli. Dunque io dico ai ragazzi italiani: anche voi riuscirete ad avere tutti i vostri diritti, che vi sono dovuti. Siamo tutti esseri umani e dobbiamo avere gli stessi diritti, al di là di del fatto che tu sia così o cosà, che ti piaccia il cazzo o meno. Io trovo tutto questo di un’ingiustizia e di un’imbecillità totale e penso che comunque cambierà. Il problema è che siete governati da dei vecchi».

Clicca qui per leggere l'intervista pubblicata da Pride.
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