Comunione e Liberazione sta tentando un golpe contro il potere vaticano?


Adinolfi diceva ai suoi che dovevano prepararsi ad «una guerra» contro i diritti delle minoranze, invitandoli persino a «prendere il fucile»contro di loro. ProVita ripete ossessivamente che i gay sono «una minaccia», così come Gianfranco Amato ottiene patrocini pubblici per invitare i cittadini a «sfoderare le spade» per privare alcune persone della dignità dei loro affetti. E se ciò non bastasse, è nei centri di rieducazione ideologica fondati dall'integralismo cattolico che se ne va in giro a dire aii bambini che devono essere pronti a morire per imporre l'integralismo nel nome di Dio.
Pensare che a questa gente interessi davvero qualcosa dei gay è ridicolo, ma ben più verosimile è ipotizzare che volessero sfruttare l'omofobia e i pregiudizi dei bigotti per dare vita ad un sanguinario esercito. Una milizia fedele ed assetata di morte, pronta ad obbedire ciecamente agli ordini dei loro leader.
Oggi, forse, siamo arrivati al momento cruciale in cui quell'odio raccolto nel tempo è stato messo a frutto per ottenere potere politico all'interno della gerarchia ecclesiastica. Dopo il violento attacco che l'esponente ciellino Cascioli ha riservato ai vescovi, oggi anche il settimanale ciellino Tempi ad accanirsi la Cei. Il tutto, come da loro prassi, attraverso il consueto uso della macchina del fango.

L'arma utilizzata dall'integralismo cattolico è Madre Teresa, simbolo di una donna che loro sostengono non possa essere al centro di dibattiti o discussioni semplicemente perché suora. Il tutto apapre coerente con la mentalità della loro gente, pronta a sostenere che chiunque citi a casaccio il nome di Dio deve essere esentato dalla possibilità di critica e di opinione contraria al pari. Questo è il totalitarismo a cui mirano e questa è l'ideologia che usano per attaccare chiunque possa anche solo prendere in considerazione l'ipotesi di pensare che non basti citare Dio per essere ritenuti superiori alla legge e all'opinione dell'uomo.

L'attacco viene così sferrato in un articolo intitolato "Chi ha trasmesso il documentario più crudele contro Madre Teresa? La Tv dei vescovi".
Sfruttando l'immagine più folkloristica della donna e chiundendo gli occhi dinnanzi alle tante ombre della sua vita, Sabino Paciolla scrive: «In questi giorni Tv2000 ha trasmesso, a più riprese, un documentario che presenta la santa di Calcutta come un’invasata cristiana». E poi, rincarando la dose, aggiunge:

“Madre Teresa: al servizio di Dio” è il titolo di un documentario trasmesso in quattro momenti diversi (sabato 3 settembre alle 7.35 e 23.20 e domenica 4 settembre alle ore 12.50 e 18.30) da Tv2000, la televisione che fa riferimento alla Chiesa italiana. Il filmato è presentato sul sito di Tv2000 così: «È un documentario dai toni forti, talvolta crudeli, ma che mette in luce la forza interiore di questa donna, ma anche le sue fragilità. È un ritratto che esalta tutte le sfumature di una personalità complessa e controversa». Mah! A noi pare un’infelice accozzaglia di tutte le feroci critiche che per molti anni sono state scaraventate contro la santa di Calcutta. E che fino a ieri pensavamo potessero arrivare solo da un certo mondo laicista, non certo da una televisione di chiara ispirazione cattolica.

Ed ancora:

Il documentario di TV2000 è in pieno accordo con l’editoriale di MicroMega pubblicato il giorno prima della canonizzazione dal titolo: “Madre Teresa NON era una santa”, in cui si sostiene che Madre Teresa ha aperto case dove i malati venivano abbandonati a loro stessi, nonostante abbia raccolto centinaia di milioni di sterline da donazioni che non si saprebbe dove siano finiti, forse su conti bancari segreti. Che ha aperto sì 517 case di accoglienza in oltre 100 paesi, ma che questo costituisce «una ragione senza dubbio valida per chiudere un occhio, almeno qui in Terra. Ai giudizi divini, penserà qualcun altro».
E allora, mi chiedo, è possibile che venga prodotto, proprio sulla TV dei vescovi italiani, seguita da tante semplici persone che si fidano, un documentario così radicalmente denigratorio della figura della santa Teresa di Calcutta? Diffuso proprio nella mattinata della sua canonizzazione, e riproposto addirittura per ben due volte nella stessa giornata? Quale il fine? Che cosa ci vuole dire? TV2000 di che cosa ci vuole convincere? Sono tanti gli interrogativi che aumentano la nostra confusione, anche se una cosa è certa: qualcosa non quadra!

Il messaggio è dunque chiaro: il cattolicesimo deve essere inteso come una ideologia volta a rendere i leader religiosi degli intoccabili, superiori alla legge e immuni a qualunque critica. Non è permesso porsi domande né ragionare sui fatti, ma tutto deve essere accettato come se fosse un dogma di fede.

Eppure non sembra un caso che, contemporaneamente ed improvvisamente, tutti i principali organi di stampa legati a Comunione e Liberazione si siano affrettati a cercare un qualche appiglio utile ad attaccare e denigrare i vescovi.
Non è da escludersi che l'obiettivo sia un golpe volto ad ottenere potere politico all'interno della gerarchia ecclesiastica, magari sostituendo il Papa con quel Kirill che da così anni viene esaltato e indicato quale massima espressione dell'ultracristianesimo dai vari siti integralisti. In fondo ciò gioverebbe a chi usa Dio per fare carriera politica e a quella Russia che da anni finanzia i gruppi neonazisti a vantaggio delle loro mire espansionistiche.
E che l'obiettivo sia il potere o la scissione, l'unica evidenza è che in tutto questo affare non c'entra nulla Dio, i gay o Teresa di Calcutta. Quello che c'entra è il potere politico e religioso, in un ottica dove crocefissi, santi e madonne vengono usati come proiettili in una guerra per l'egemonia.
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