Finlandia. L'integralismo tenta di annullare la legge sul matrimonio egualitario prima della sua entrata in vigore


All'inizio dell'anno il Parlamento Finlandese ha approvato una legge sul matrimonio egualitario che entrerà in vigore nel marzo del 2017. Eppure, approfittando dei cambiamenti di equilibri all'interno del governo, l'integralismo ha deciso di tentare un colpo di coda per cercare di ottenere l'eliminazione della legge ed una nuova discussione parlamentare.
L'iniziativa è di Aito Avioliitto, un gruppo anti-gay fondato da Jukka-Pekka Rahkonen e Pasi Turunen. Nella loro comunicazione, gli slogan e simboli adottati sono quelli della Manif pour tous francese, così come la loro posizione è supportata dalle lobby europee di estrema destra (inevitabile, dunque, è la loro adesione all'aberrante progetto di Mum, Dad & Kids con cui si spera di poter vietare a livello comunitario i matrimoni fra persone dello stesso sesso).
Nonostante il gruppo conti solo 14mila fan su Facebook, l'appoggio delle parrocchie gli ha permesso di raccogliere le firme necessarie chiedere al parlamento di prendere in considerazione l'ipotesi di rivedere l'intera legge. La loro teoria è che la precedente decisione abbia tenuto conto solo dei diritti degli adulti senza occuparsi dei bambini, sostenendo che i minori possano formarsi una "corretta" identità di genere solo attraverso una società che proponga loro l'eterosessualità quale l'unico orientamento sessuale socialmente accettabile.
L'inizio della discussione parlamentare ha avuto luogo giovedì scorso, anche se non pare sia stata accolta a braccia aperte da tutti. Hanna Sarkkinen (Alleanza della Sinistra) ha ricordato che l'uguaglianza dei cittadini è prevista dalla legge e che la modifica legislativa già approvata non avrà alcun effetto sulle vite di coloro che vi si oppongono, compresa la Chiesa evangelica luterana di Finlandia che non sarà obbligata a celebrare i matrimoni. Emma Kari (Verdi) osservato come sia frustrante ed offensivo per le minoranze sessuali vedere i loro diritti matrimoniali ancora una volta all'ordine del giorno, indipendentemente dal fatto che la legge abbia già ricevuto la benedizione del Parlamento e che quindi non debba essere rimessa in discussione.
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