Gianfranco Amato sarà l'avvocato del sindaco di Cascina: «Cercherò un escamotage per permetterle di non rispettare la legge sulle unioni civili»


All'interno della sua incessante campagna di promozione dell'odio contro un'intero gruppo sociale a lui sgradito, Gianfranco Amato ha annunciato che il suo gruppo di avvocati affiancherà il sindaco leghista di Cassina nel suo rifiuto di ottemperare o di demandare ad altri il rispetto delle disposizioni della legge Cirinnà sulle unioni civili.
La donna è arrivata persino a scomodare Dio quale giustificazione ai suoi più perversi pregiudizi, sostenendo che l'ufficiale di stato civile debba poter negare i diritti dei propri cittadini qualora li reputi immeritevoli di quella pari dignità e di quella uguaglianza che vengono sanciti nella Costituzione su cui lei ha giurato prima di iniziare ad intascare uno stipendio pubblico. La sua idea è che il suo essere sindaco non la ponga al servizio dei cittadini, ma la renda un sovrano dittatoriale che deve poter imporre ciò che vuole nella più totale noncuranza delle leggi dello stato (ovviamente pretendendo poi che i cittadini colpiti dalla sua ferocia le paghino lo stipendio per i servizi che lei si rifiuta di fornire loro).

Dato che una simile posizione appare come il risultato di quella sanguinosa propaganda integralista di cui Amato è stato artefice, non stupisce che l'uomo sia pronto a schierarsi con lei e a farsi pubblicità dichiarando che si offrirà di farle gratuitamente da avvocato.
Il suo piano consiste nell'attendere che la donna venga denunciata per omissione d'atti d'ufficio per poi avanzare la richiesta di modificare la legge per inserire una fantomatica "obiezione di coscienza" che permetta a chiunque si dichiari fieramente omofobo di poter volontariamente danneggia alcuni cittadini nel negare loro la dignità e i diritti civili e sociali che la legge prevede derivino dalla loro unione.
E dinnanzi a simili affermazioni ci sarebbe da domandarsi che differenza ci sia fra l'integralismo di Amato e quel nazismo che si sentiva legittimato a creare capi di concentramento per negare i diritti delle persone che incolpavano di non essere ariani quanto loro. Non va infatti dimenticato che mentre chiede che chiunque possa discriminare le vittime della sua costante persecuzione, lui esige per sé stesso la più totale libertà di scelta e la completa dignità a fronte di qualunque scelta familiare lui faccia: praticamente la sua fantomatica "obiezione di coscienza" varrebbe solo se ad essere colpiti sono quei gruppi sociali che lui tormenta per fini politici.

Ma dato che al peggio non c'è mai fine, a creare indignazione è anche la dichiarazione che Amato ha rilasciato ai giornalisti che ipotizzavano che un simile ricorso potesse fallire e che la donna possa essere giustamente condannata. Insultando la figura della prima donna di colore che si rifiutò di sedere sul retro dell'autobus, l'integralista afferma: «Se un magistrato ideologizzato condannasse il sindaco, avremmo la Rosa Park italiana. Andrebbe in prigione per il suo diritto all'obiezione».
Si noti come il signor Amato parta dal presupposto che solo un giudice «ideologizzato» potrebbe sostenere che la legge debba essere rispettata, così come si dice certo che le persone discriminate sarebbero quelle a cui non viene permesso di discriminare e non certo le loro vittime. Inutile a dirsi, Rosa Park si batté proprio contro quei distingui fascisti che lui vorrebbe introdurre ed è una vergogna che possa essere sfruttata da chi dice che i gay devono sedere sul retro dell'autobus perché lui si crede migliore di loro per un presunto diritto di nascita.
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