I fondamentalisti si dicono certi che Dio li premierà sulla base dell'orrore suscitato dalle loro gesta


Tra gli innumerevoli insulti e le minacce di morte che alcuni fondamentalisti cattolici lasciano quotidianamente su queste pagine, abbiano deciso di prenderne in esame uno specifico. In relazione ad un articolo sulla fatwa che Riscossa Cristiana ha lanciato contro i gay per sostenere che Dio punirà quanti di loro credono in lui (sic.), un tizio scrive:

Purtroppo ai nemici di Cristo non sono mai stati simpatici i "suoi" ed Egli l'aveva detto "hanno perseguitato Me,e lo faranno con voi", quindi tutto nella norma. Se cercare ed amare Cristo fomenta questo odio vuol dire che si stà sulla strada giusta!!!. "Pianto e stridor di denti" sono riservati a tutti coloro a cominciare da Erode(strage degli Innocenti), che perseguitano Cristo e tutti coloro che secondo le proprie possibilità lo vogliono conoscere e seguire!!!

La citazione decontestualizzata delle scritture al fine di sostenere le proprie feste è un atto classico di ogni integralismo. Basterebbe anche solo legge la quarta di copertina dei Vangeli per sapere che Gesù affermò che il comandamento più importante di tutti è quello di amare il prossimo come sé stessi. E se l'amore difficilmente creerà morte e distruzione, come si può bestemmiare il nome di Dio nel sostenere che sia lui ad invitare "i suoi" a farsi odiare dalle vittime della loro persecuzione?
Già, perché l'altro aspetto curioso (eredità delle predicazioni di gente come Amato o Brandi) è il loro sostenere che una persona debba sentirsi perseguita se non può imporre la sua ideologia fino a privare il prossimo dal diritto alla vita. In pratica, secondo i dettami della più bieca propaganda nazista, si incolpano le proprie vittime delle persecuzioni che si infliggono loro solo auto-assolversi dai propri crimini contro l'umanità.
Ma non solo. Il voler sostenere che i gay perseguitino i cristiani perché esistono anche se loro preferirebbero vederli morti non è certo un ragionamento che possa essere ritenuto accettabile, così come anche Gesù ricordò nell'invitare la gente a guardare la trave nel proprio occhio al posto voler disquisire sulla pagliuzza che è nell'occhio del fratello. Ma Gesù viene ignorato da chi cita i Vangeli a casaccio solo per sostenere che il creare dolore e sofferenza sia da ritenersi un vanto se si nomina il nome di Dio invano.
E se in quello che appare come una labile riminiscenza dell'insegnamento di Gesù quel tale si ricorda che Gesù invitava a seguirlo e non obbligava nessuno a fare qualcosa, allora non si spiega perché è nel suo nome che questa gente vorrebbe imporre regole leggi che limitino la libertà personale al fine di obbligare le persone a fare ciò che loro mettono nella bocca, spesso sostituendosi a Dio stesso.

E se la gravità di certe frasi viene ridimensionata sull'evidenza di come tali affermazioni siano fatte solo per giustificare l'omofobia e il disprezzo del prossimo, davvero vogliamo chiudere gli occhi su come quella sia esattamente la tessa motivazione addotta da quei folli che vanno in giro a commettere omicidi nella convinzione di essere dei messaggeri di Dio incaricati di punire chiunque non li aggradi? A quali terribile conseguenze si potrà giungere se le autorità civili e religiose non cercheranno di porre freno alla deriva omicida che sta assumente l'integralismo cattolico?
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