Il partito di Adinolfi delira: «Lo yoga offende noi cristiani. Chi lo pratica deve essere esorcizzato»


In una rara pausa dalla loro ossessione anti-gay, il partito di Adinolfi si è lanciata in una nuova crociata contro un festival dedicato allo Yoga che si svolgerà a Treviso. Gli adepti di Adinolfi sostengono infatti che lo che yoga sarebbe da intendersi come «una religione che si oppone al cristianesimo» e che necessiterebbe «di esorcismi» qualora venga praticato.
Sembrerebbe uno sketch comico, ma in realtà è quanto viene asserito in un video realizzato dalla sezione trevisana del "Popolo della famiglia". Il video si apre con la presenza del loro capogruppo, Nicola Pasqualato, pronto ad affermare che: «Siamo nel cuore pulsante dell'umanesimo latino, largo umanesimo latino. E in questo luogo, il luogo dell'umanesimo latino e quindi di Gesù. Siamo venuti ad incontrare il teologo, il professor Giuseppe Bisetto, che ci parla di una cosa molto strana. La cosa molto strana è che qui a Treviso, in piazza dell'università, viene ospitata una giornata per la consapevolezza sullo yoga».
E se apprendiamo che alcune strade sarebbero di proprietà di Gesù e non della città in cui si trovano, resta poco chiaro cosa mai ci sia di così tanto strano nell'organizzare un evento dedicato allo yoga. Ma a spiegare la loro strana teoria è proprio quel tal Giuseppe Bisetto, il quel afferma: «Lo yoga non è solo ginnastica ma educa anche la mente. E nell'induismo è visto come un mezzo di salvezza, anzi, come una via per conferire la salvezza. Quindi ha una valenza religiosa che cozza con il fatto cristiano». Si introduce così Pasqualato, pronto ad asserire che: «Dobbiamo essere consapevoli che è una religione alternativa al cristianesimo».
Siamo dunque dinnanzi alla solita logica della contrapposizione, dove questa gente si arroga il diritto di decidere che cosa sia cristiano e cosa non lo sia prima di invocare la censura di tutto ciò che farebbe parte di una religione diversa dalla loro (peraltro in un attacco esplicito alla laicità di uno stato che garantisce la piena libertà di religione e non certo l'imposizione forzata di una di esse così come avviene sotto la sharia).
Riprende così la parola il signor Bisetto, che aggiunge: «Lo yoga diventa un mezzo alternativo al cristianesimo. Per noi Gesù ci propone dei mezzi di salvezza che is chiamano sacramenti. Che esista un ottavo sacramento, io questo non l'ho mai capito, non l'ho mai visto da nessuna parte. Purtroppo ci sono preti ossequenti difronte a questi fatti e che accettano anche lo yoga. Eresia più eresia, addirittura ci sono preti che consigliano di fare yoga. Come se questo fosse chissà quale mezzo di salvezza ulteriore rispetto a quello che Gesù ci ha già dato».
Si reinserisce Pasqualato e dice: «Quindi tenere questa giornata della consapevolezza dello yoga proprio nella sede dell'umanesimo latino forse non è stata una bella scelta».. Gli dà corda Bisetto: «Non lo è mai, neppure fatto in una palestra è una buona scelta. Tanto più in questo luogo, in questa città, civino alla camera della chiesetta di santa Maria Bertilla. Questa è veramente un'offesa, una bestemmia, fare e proporre lo yoga come potesse essere la panacea di tutti i mali. Da esperienze che noi abbiamo a livello nazionale, molte persone che hanno fatto yoga hanno dovuto poi ricorrere all'esorcismo».

Sono parole oscurantiste che si commentano da sé, ancor più alla luce di come l'evento da loro demonizzato non sia altro che la Giornata Internazionale dello Yoga che è stata istituita nel 2015 dall'Onu in occasione del Solstizio d’Estate. Città come Treviso, New Delhi, New York, Londra e Pechino organizzeranno corsi gratuiti nelle piazze per offrire l'occasione di sperimentare i benefici dello yoga e della meditazione, così come peraltro già accaduto anche negli anni passati. E se Bisetto mette in dubbio la capacità degli insegnanti presenti, è la locandina dell'evento a spiegare come le lezioni saranno condotte «dagli insegnanti delle migliori scuole e centri della provincia» premurandosi anche di fornire tutti i loro dettagli.

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