La Cassazione ha sancito che il riconoscimento dell'omogenitorialità è costituzionale

La Cassazione ha dato il via libera al riconoscimento dell'atto di nascita di un bimbo nato in Spagna da due donne, una delle quali lo ha partorito mentre l'altra le ha donato gli ovuli. La Corte ha osservato che deve sempre prevalere l'interesse del minore ad avere entrambi i genitori, così come l'assenza di leggi dello stato non deve essere ritenuto un impedimento dato che non vi è alcun alcun «divieto costituzionale» che preclude alle coppie dello stesso sesso «di accogliere e generare figli».
Con questo verdetto la Cassazione ha confermato il decreto del 2015 con cui la Corte di appello di Torino aveva ordinato all'anagrafe di Torino di trascrivere l'atto di nascita di un bimbo nato in Spagna nel 2011 da una mamma spagnola che lo ha partorito e da una mamma italiana che le ha donato gli ovuli.
Dopo aver divorziato, il Tribunale di Torino ha negato alle due donne la trascrizione dell'atto di nascita presso l'anagrafe italiana sostenendo che tale atto fosse «contrastante con il principio di ordine pubblico in base al quale madre è soltanto colei che ha partorito il bambino». Ma la Cassazione ha ora ribaltato la decisione affermando che «la regola secondo cui è madre colei che ha partorito, a norma del III comma dell'art.269 c.c., non costituisce un principio fondamentale di rango costituzionale, sicché è riconoscibile in Italia l'atto di nascita straniero dal quale risulti che un bambino, nato da un progetto genitoriale di coppia, è figlio di due madri (una che lo ha partorito e l'altra che ha donato l'ovulo), non essendo opponibile un principio di ordine pubblico desumibile dalla suddetta regola».
Francesca Puopolo, presidente di Arcigay Torino, ha commentato: «È con immensa gioia che riceviamo la notizia della ratifica da parte della Cassazione del riconoscimento della maternità a due donne. Le due mamme, che si sono avvalse della fecondazione eterologa a Barcellona, vedevano entrambe già riconosciute come madri in Spagna, mentre fino a oggi vi era negata in Italia. Nessun problema di ordine pubblico dunque, semmai un vuoto giuridico che deve essere colmato al più presto dal Parlamento. Questo passo che si unisce a quelli di altre città italiane, fa emergere la necessità di una legge che tuteli i figli e la vita famigliare delle coppie omogenitoriali. Auguro alle due mamme che la legge riconosca la loro genitorialità al più presto. Fino a quando alcuni genitori rimarranno invisibili davanti alla legge, la nostra battaglia di civiltà non potrà dirsi conclusa».