La Lorenzin dice che le misure non contano perché ad importare è solo la capacità riproduttiva


Le polemiche per gli slogan fascisti riproposti dal Ministero della Salute hanno portato ad una frettolosa chiusura del sito predisposto dal ministro Lorenzin per invitare le donne a fare quanti più figli possibile nel nome di una Costituzione che a suo dire prevederebbe il dovere morale di farsi ingravidare quante più volte possibile. Il tutto, presumibilmente, al fine di ritrovare il plauso di quell'integralismo cattolico che che vede nella procreazione l'unico scopo della vita e della sessualità umana.
Tra il materiale che è stato rimosso (ma che evidentemente è stato pagato con soldi della collettività) troviamo vere e proprie perle di ignoranza. Una di queste è una pagina intitolata "Le dimensioni che (non) contano" in cui il Ministero della Salute scrive:

La sindrome da spogliatoio o di Pollicino è la convinzione comune a molti, soprattutto tra i più giovani, di avere un pene di piccole dimensioni.
Sono tanti i maschi italiani convinti di avere un pene di dimensioni inferiori alla media, alcune ricerche li attestano poco al di sotto del 10% delle popolazione totale.
Un’ossessione che crea molti problemi di vita di coppia e sociale, che non ha alcun riscontro scientifico.
Aldilà del fatto che è già difficile identificare una misura media, le dimensioni, eccettuati eccezionali casi, non configurano una malformazione o tantomeno una patologia.
La confusione degli uomini italiani sui propri organi sessuali e riproduttivi è ampia, sia per i termini, che per cosa convenga realmente monitorare e controllare.
Una visita dall’andrologo è sempre utile, ma non certo per ottenere rassicurazioni sui centimetri, che non hanno relazione con la fertilità, ma per avere la certezza di una buona salute riproduttiva.

Buffo, perché pare assurdo che un ente che dovrebbe occuparsi del benessere delle persone possa far finta di non sapere che a creare preoccupazioni nell'uomo è il doversi presentare dinnanzi ad un partner e non certo il mettere in dubbio il fatto che le dimensioni possano influire sulla fertilità.
E se è vero che le dimensioni non contano, la quadra non si trova certo sul sostenere che ad importare si ala fertilità e non il piacere sessuale di chi avesse una vita sessuale attiva non necessariamente finalizzata alla procreazione così come predicato da gente come Gandolfini.
E se la Lorenzin risponde alla popolazione e non al Vaticano, allora pare incomprensibile che si possa trattare un tema così caro a tante persone riducendo il tutto al sostenere che un uomo non debba cercare di trovarsi a proprio agio con il suo corpo perché ad importare è solo la creazione di nuovi bambini.
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