La Manif pour tous e Cascioli accusanodi «propaganda gender» la Diocesi e Azione Cattolica. L'obiettivo è ridurli al silenzio tramite intimidazioni


L'integralismo cattolico vuole imporre il suo pensiero unico e non tollera obiezioni. A dimostrarsi quest'evidenza è la solita Nuova Bussola Quotidiana, giunta ad accusare di «propaganda gender» persino la Diocesi e Azione Cattolica.
La perita dello scandalo è un corso di formazione all'educazione di genere rivolti a insegnanti di ogni ordine e grado per sensibilizzare gli studenti alla lotta alle discriminazioni, all’omofobia e agli stereotipi organizzato per l'appunto dalla Diocesi e da Azione Cattolica in collaborazione con l’Ufficio per la Pastorale Scolastica. Ma dato che l'integralismo non tollera che la Chiesa possa ostacolare la loro promozione dell'odio, fa sapere che l'evento è stato segnalato al suo giornale dalla Manifest Pour Tous e che insieme hanno invitato il vescovo Domenico Cornacchia ad annullare la sua partecipazione all'evento.
Non solo, salvando solo chi ha obbedito al loro diktat, l'articolo si lancia nell'affermare che:

Se si esclude il vescovo di Molfetta, mons. Domenico Cornacchia e il dirigente scolastico provinciale, Vincenzo Melilli; è possibile ascrivere gli altri oratori nell’alveo delle correnti ideologiche che hanno una visione dell’antropologia umana e della famiglia agli antipodi rispetto a quella promossa dalla Dottrina sociale della Chiesa. Esperti di segno opposto per dare vita ad un contradditorio equilibrato non sono infatti al momento segnalati.

Non male detto da integralisti che nei loro incontri di dinformazione hanno sempre evitato qualunque contraddittorio. Ma è ricorrendo alal solita amcchian del fango che Cascioli insulta deliberatamente i relatori:

La giornata di apertura di venerdì prossimo vedrà seduti al fianco al presule Rosangela (detta Rosy) Paparella, Garante Regionale Diritti dei Minori della Puglia e Vanda Vitone, vicepresidente dell’Ordine degli psicologi della Puglia. Per quanto riguarda la prima non sono un mistero il suo impegno in favore dei diritti lgbt e le sue posizioni sull’omogenitorialità: la Paparella ha infatti partecipato come relatrice al ‘Bari Pride Week’ e al ‘Festival delle donne e dei saperi di genere’.
Altrettanto note sono le argomentazioni psico-pedagogiche della Vitone: nel giorno dell’adesione della Puglia alla rete Ready l’ordine degli psicologi della regione pubblicò una nota in cui si affermava che “il sesso è determinato alla nascita, il genere è invece un costrutto socio-culturale che varia a seconda dell’epoca e della cultura in cui viviamo e delle regole sociali. L’identità di genere è la percezione che l’individuo ha di sé come uomo o donna; a volte non coincide con il sesso”.
In un video che è possibile rintracciare su Youtube la Vitone arriva perfino ad affermare che essere cresciti da una coppia di genitori omosessuali non ha alcuna differenza con l’essere figli di una mamma e di un papa. La psicologa sostiene che eventuali criticità sono dovute solo al contesto e all’ambiente di vita, “ovvero ai pregiudizi o a un’omofobia interiorizzata”. Insomma stiamo parlando di tesi assolutamente relativiste, che annullano il dato biologico e ogni diritto del bambino ad avere un padre e da una madre. Ragionamenti che forniscono pericolose giustificazioni ad aberranti pratiche come l’utero in affitto, recentemente condannate anche dal Consiglio d’Europa.

E dopo gli insulti si passa alle solite minacce e intimidazioni:

Visti i presupposti sarà quindi necessario che il vescovo faccia subito chiarezza circa le tematiche che saranno trattate e i contenuti che saranno veicolati in questo corso di formazione. Papa Francesco, che ha fondato tutto il suo magistero sulla misericordia divina e l’accoglienza delle “famiglie ferite”, sul gender non ha mai lasciato alcuno spiraglio a fraintendimenti e aperture di ogni sorta: è una nuova forma di “colonizzazione ideologica” ha sempre affermato il Pontefice in numerose occasioni sia pubbliche che private. Il monito contro le ideologie tese a destrutturare l’identità sessuata dei bambini e la stessa antropologia umana è stato ribadito da Francesco appena due mesi fa a Cracovia, nell’incontro in cattedrale del 27 luglio con i vescovi polacchi.

Insomma, pare proprio che l'integralismo stia mostrando il suo vero volto: persone violente che vogliono imporre il loro pensiero e che puniscono e minacciano chiunque dissenta. E risulta sempre più chiaro anche come quel fantomatico «gender» sia la scusa con cui le lobby integraliste intendono far leva per limitare la libertà di espressione altrui e per emettere sentenze contro chiunque ostacoli la loro marcia per la costituzione di una nuova dittatura. E tutto questo sta accadendo nel nome di Dio e del Papa.
3 commenti