L'integralismo preferisce veder morire i loro figli piuttosto che parlare di sessualità?


La cattolississima Annarosaن ‏ è un personaggio noto dei social network. Ovunque si parli di gay, lei è lì a dire che i gay sono cattivi, malati, immeritevoli di pari dignità e inferiori alla superiorità razziale che lei reputa venga conferita dall'eterosessualità. E sbaglia chi pensa si tratti di un cane sciolto: lei è parte del branco. Referente del comitato "Difendiamo i nostri figli" di Imperia nonché referente delle "Sentinelle in piedi" di Imperia, è in quel duplice ruolo che le permette di attribuire a due diverse realtà la sua ideologia che Annarosaن ‏ viene persino invitata insieme a Toni Brandi in convegni in cui le istituzioni le danno voce per spiegare argomenti su cui lei non vanta competenze, se non quella di saper ripetere ciò che altri le hanno detto. E se il consigliere comunale Alessandro Casano (Fratelli d’Italia) ritiene che sia un dibattito quello in cui c'è chi ripete ciò che gli altri relatori gli hanno detto, pare lecito poter storcere il naso.
Tornando alla nostra Annarosaن ‏, il simbolo che accompagna il suo nome serve ad indicare che lei si crede cristiana e si sente perseguitata da chiunque si occupi di garantire diritti a chi lei reputa immeritevole di vita.
Difendendo un articolo pubblicato su Il Foglio da Costanza Miriano in cui la leader integralista sostiene di avere il diritto di impedire che i suoi figli possano fare educazione sessuale a scuola, la signora Annarosaن ‏ ha diffuso in rete una serie di documenti volti a creare disinformazione a danno della salute dei minori. Attraverso una lettura distorta di alcuni dati dell'Oms, sostiene che le malattie sessualmente trasmissibili siano una cosa che riguarda i gay e che se lei dirà ai suoi figli che devono essere eterosessuali, allora la scuola potrà non preoccuparsi dei minori che muoiono.
Ovviamente c'è un problema di fondo. Innanzi tutto è interessante osservare che una donna che cita l'Oms anche se passa le sue giornate a sostenere che quell'organo non sia attendibile perché ha tolto l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali anche se lei la reputa tale. C'è il problema sul fatto che si sia gay e non si scelga di esserlo, motivo per cui la sua presunta "cristianità" non le permettere di scegliere eugeneticamente l'orientamento sessuale dei suoi figli, così come il sostenere che non si si debba preoccupare di informare i ragazzi si tramuterebbe di rendersi complici di eventuali malattie che dovessero contrarre.
Ma da brava integralista, Annarosaن ‏ spergiura che le pratiche di prevenzione messe in atto dalle associazioni lgbt non abbiano mai dato frutto. Falso. I dati indicano che ultimi trent'anni i casi di contagio attraverso rapporti sessuali fra eterosessuali è aumentato dall'1,7% del 1985 al 42,7% del 2012, mentre tra gli omosessuali la forbice è passata dal 6,3% al 37,9%.
Se è pur vero che l'integralismo sta creando una realtà parallela, è gravissimo il tentativo di introdurre in quella fantasia anche l'idea che l'HIV e le malattie sessualmente trasmissibili non riguardino gli etero solo perché a loro piace usarle come motivo di stigma. Da un lato si promuove dunque l'ignoranza, dall'altro di incoraggia il contagio con stigma sociali che allontanano le persone dal monitorare il proprio stato sierologico. Ma davvero a voler ridefinire la "famiglia" sono quelle persone che sono pronti a danneggiare i propri figli pur di compiacere i propri pregiudizi? Non sarà forse il caso di proteggere i minori da simili fanatismo che potrebbero costare loro la vita?

Ma il peggio pare arrivare quando Annarosaن ‏ dice che sono le famiglie a doversi occuparsi di insegnare la sessualità ai figli, sostenendo che lei è certa che tutti i genitori troveranno il modo di parlare di temi simili con i figli. Chiaramente non viene nemmeno preso in considerazione l'ipotesi che qualche genitore possa non farlo e che anche quei ragazzi meritino un po' di sana educazione, così come non andrebbe dimenticato come alcuni genitori gradiscono che siano degli esperti a fornire risposte ai loro figli.
Ovviamente siamo anche certi che la cristianissima Annarosaن ‏ parli quotidianamente di sperma, saliva e fluidi vari con i suoi figli, così come non ci viene neppure in mente di ipotizzare che un ragazzo si trovi più a suo agio a fare domande ad un esperto piuttosto che andare a casa dalla mamma a chiedergli quanto sia rischioso il sesso oralesenza preservativo o quali lubrificanti siano adatti a certe pratiche... ma se Annarosaن ‏ dice che lei vuole quello per i figli degli altri, perché mai dovremmo negargli la possibilità di poter danneggiare la salute altrui?
In fondo perché mai dovremmo rispondere a quelle domande che troppo spesso trovano risposta da un qualche amico che pensa di saoere tutto o tramite i giornaletti alla Cioè (dive la rubrica della posta proponeva lettere in cui c'erano ragazze che pensavano di poter restare incinte con un bacio). E forse, leggendo come lei si dica convinta che basti sapere come si infila un preservativo per aver fatto tutta l'educazione sessuake necessaria, pare lecito temere che si stia proponendo di mandare i figli allo sbaragio e sperare che non facciano sciocchezze tali da compromettere il resto della loro vita.
E questo senza neppure commentare come la donna sostenga di voler "difendere" i suoi figli da uno stato che voglia garantire equità e formazione, anche se il fatto che suo figlio ha lasciato l'Italia è andatato a vivere in Inghilterra(dove il matrimonio egualitario è già realtà e dove esistono leggi contro l'omofobia) sottolinea come la volontà sia quella di decidere per gli altri e non di volere qualcosa per sé (fermo restando che già la sola volontà di voler decidere per conto dei figli può essere una forma di violenza se atta a limitare la loro sicurezza o la loro prospettiva identitaria).

A tutto ciò va aggiunta un'altra considerazione riguardo alla disonestà di un movimento che pare negare tutta una serie di considerazioni. Pare ignorino che il maggior numero di persone colpite da HIV derivi da una cultura in cui non si conosceva che il preservativo servisse anche a difendersi dalle malattie (motivo per cui gli uomini non lo usavano in virtù di come non temesse gravidanze) e si nega che la discriminazione portasse ad avere rapporti più promiscui. Quando questa gente chiede dei l'omosessualità sia stigmatizzata e che ai ragazzi non venga permesso si potersi dichiarare in sicurezza, questa gente sta ricreando le condizioni che erano alla causa di ciò che loro ora usano per criticare le loro vittime. E se pare evidente che un figlio di una Sentinella avrà una vita d'inferno dinnanzi ad una famiglia che ostenta l'odio che provano verso di lui, poi magari sarà una Annarosaن ‏ a criticarlo se non avrà avuto una vita sessuale sicura dopo che gli si è tolto la possibilità di vedere riconosciuti i propri affetti o di poter ambire a quella vita familiare che loro gli vogliono negare.
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