L'integralismo sostiene che i laici debbano sostituirsi al clero perché «il movimento omosessuale si è ormai impadronito della Chiesa Cattolica»


L'uso politico di Dio è la modalità con cui l'integralismo cattolico spera di poter ottenere potere politico attraverso il commercio di odio. L'obiettivo è tramutare la Chiesa in una setta basata sulla sete di odio, possibilmente sovvertendone i vertici al fine di prenderne il posto.
Non stupisce, dunque, che l'aggressione sia coordinata e basata sulla ripetizione ossessiva di slogan populisti che possano spaventare le persone. Così come la mafia incendia i locali per spaventare gli esercenti e convincerli a pagare il pizzo, allo stesso modo l'integralismo spaventa i bigotti e si offre come "soluzione" alla loro paura.
E di toni terroristici si potrebbe anche parlare dinnanzi ad un articolo dal titolo "Il movimento omosessuale si è ormai impadronito della Chiesa Cattolica" che è stato recentemente sul sito della Effedieffe. Si tratta di un articolo riservato ai soli lettori paganti, anche se in realtà non è altro che una traduzione di un articolo pubblicato sul sito anti-gay gratuito Life Site News (già fonte di numerosi articoli di ProVita e de La Nuova Bussola Quotidiana in quel clima in cui la propaganda pare gestita a livello globale sempre dagli stessi soggetti). La ripubblicazione del testo da parte del sito Gloria.tv ci permettono di scoprirne i contenuti.

Nell'introduzione, firmata dalla redazione, si sostiene che le donne siano inferiori all'uomo e che i vescovi attuali sono da biasimare perché non garantirebbero una sana dottrina. Il tutto, ovviamente, suggerendo l'intenzione di strumentalizzare alcune letture testuali delle Scritture al posto di provare a capirne il senso. Ed è senza particolare logica che nel testo si tirano in mezzo i gay lamentando come alcuni preti non li condannino e non li perseguito nella modalità che loro vorrebbero. Scrivono:

“Voglio adunque che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando le mani pure, senza ira e dissensione. Similmente anche le donne si ornino di abito decente con verecondia e modestia, non di trecce, né di oro, odi perle, o di vestimenta preziose: ma con buone opere, come si conviene a donne che fanno professione di pietà. La donna impari in silenzio con tutta soggezione. Non permetto alla donna di insegnare né di dominar sull’uomo: ma stia in silenzio. Poiché Adamo fu formato il primo, e poi Eva. E Adamo non fu sedotto, ma la donna sedotta prevaricò. Non dimeno si salverà per l’educazione dei figliuoli, se si terrà nella fede e nella carità e nella santità con modestia”.
San Paolo scrisse queste righe nelle sue Lettere Pastorali, e precisamente nella I Lettera a Timoteo, capitolo II, 8-15; probabilmente il grande Apostolo non si immaginava –se non durante la grandeapostasia descritta nella II ai Tessalonicesi– che le sue direttive sarebbero state a tal punto disattese e a tal punto calpestate. Come capirete dal testo qui pubblicato, la colpa è dei successori degli Apostoli, ovvero quei vescovi che hanno abbandonato il gregge a lupi rapaci che si sarebbero gettati nell’ovile di Gesù Cristo, cercando di sedurre i fedeli per menar strage della loro fede (cit. Padre MarcoSales, Lettere degli Apostoli).Oltre ad introdursi nelle fila del clero con lo scopo di scalare la gerarchia ecclesiastica fino al vertice della Chiesa, la tattica dei lupi giudei viene tradizionalmente attuata anche suscitando i cosiddetti santoni secolari laici o “sacerdoti laici”, che oggigiorno, tramite i media, e sopratutto se fanno manifestazione di omosessualità, godono di un alone di consenso e di popolarità. Così aveva previsto San Paolo nella II Lettera inviata al grande vescovo Timoteo. Oggi sappiamo che egli, certamente, parlava soprattutto dei nostri tempi.

Tutto questo viene usato per introdurre un articolo dal titolo in cui ci si lamenta di «due lebiche» che vengono etichettate sulla base del loro orientamento sessuale quasi non fossero manco persone. In fondo tutta questa stampa è piena di riferimenti a «i gay» o «alle lesbiche» in quella modalità in cui l'orientamento sessuale viene stigmatizzato e l'oggetto del discorso viene de-personalizzato in modo che l'uditore non sia portato a ragionare sul fatto che si stia parlando di persone reali (con sentimenti, meriti o vite che non meritano certo di essere snaturate e gettate in un calderone unico). Dicono:

Sabato 10 settembre, dopo aver diretto il coro durante la Messa nella chiesa cattolica di San Michele, una coppia lesbica “sposata” ha ricevuto una clamorosa standing ovation, degli evviva e grida di approvazione. Le due donne si sono poi alzate in piedi,davanti all’altare e al Santissimo Sacramento, inchinandosi e tenendosi per mano, sotto lo sguardo del parroco Frank McEvoy che, secondo quanto riferito, avrebbe esclamato: “Ve lo meritate!”.
Ma non tutti si sono trovati d’accordo in questa vicenda. Il parrocchiano Anthony Murphy –scandalizzato da tale situazione e perciò obbligato a percorrere 50 miglia per raggiungere un’altra parrocchia insieme alla debole moglie, che aveva recentemente subito tre ictus e perso la vista a seguito di un trattamento per il lupus– aveva domandato privatamente aPadre McEvoy (ed alla coppia) che le due lesbiche si ‘dimettessero’ dall’incarico che svolgevano nella parrocchia dopo la loro pubblica unione avvenuta lo scorso luglio.

Anche qui si è scelti di non dire che cosa avessero fatto le due ragazze, cercando di riservare a loro solo parole maliziose che si contrapponessero a quel povero parrocchiano che non è riuscito a farle sbattere fuori dalla chiesa solo perché lui le odiava. Non solo, si cerca anche di descrivere dettagli inutili che riguardano la moglie dell'uomo per farlo passare come una vittima.
Peccato che sia evidente che un uomo che vuole cacciare da una chiesa due donne nel nome dell'odio che prova verso il loro amore sia un personaggio violento, ma pare così non sia per la propaganda integralista.

Ed è sempre per dipingere quell'uomo come una povera vittima che si dice che tutti i parrocchiani fossero dei cattivoni e che lui fosse l'unico ad aver capito che Dio non voleva delle ragazze. Ed è così che ci vengono a raccontare che l'uomo avrebbe temuto ripercussioni da tutti gli altri parrocchiani:

Murphy ha dichiarato a LifeSiteNews durante un’intervista telefonica che“quel fine settimana non siamo andati alla Santa Messa parrocchiale perché uno dei sacerdoti ci aveva informati che per noi non sarebbe stato sicuro andarci. Ha detto che la rabbia era così accesa nei nostri confronti, anche se non ci avevano attaccati personalmente, che avrebbero trovato un modo per interrompere la Messa, perché abbiamo a che fare con una specie di grande infiltrazione di persone LGBT che stanno cercando di ‘dirottare’ e prendere in consegna la parrocchia locale”,

E perché tutto questo? Semplice, perché quella storiella serve al signor Murphy per lanciarsi in politica e per chiedere i voti di chi sostiene che i preti non sappiano fare il loro lavoro dato che non discriminano a sufficienza i fedeli:

Tuttavia, Murphy è stato anche sostenuto da “centinaia di messaggi di sostegno provenienti dai buoni, onesti, cattolici, tra cui anche parte del clero”, anche se in molti hanno paura di parlarne apertamente.“Quello che ho intenzione di fare nei prossimi mesi è lanciare un nuovo movimento. Il suo unico scopo sarà quello di raccogliere il gregge disperso, il fedele rimasto, in modo da avere un posto per restare uniti, e poterci sostenere l’un l’altro con le nostre preghiere”.In questo modo “possiamo uscire e possiamo dire che è giunto il tempo per i laici di parlare e di difendere la Chiesa, perché se i vescovi hanno troppa paura o sono troppo timidi, o sono in qualche altro modo compromessi, non permetteremo che questo accada nel nostro nome”.

Insomma, ecco a voi la storiella con cui l'Adinolfi irlandese cercherà di ottenere i voti dei "cattolici" integralisti per vietere alle lesbiche l'ingresso in chiesa e per garantire che qualunqu parrocchiano ottenga la radiazione dalle comunità cristiane di chiunque sia a loro sgradito.
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