Prosegue l'aggressione ai vescovi da parte della Nuova Bussola Quotidiana


Essere cattolici significa limitare la fede altrui e adoperarsi per impedire che alcune persone possano assumersi un impegno di vita dinnanzi a Dio. È quanto sostiene La Nuova Bussola Quotidiana in uno dei suoi consueti articoli d'odio.
Ma, ancora una volta, non passa inosservato come il sito diretto da Riccardo Cascioli voglia sfruttare il sentimento anti-gay dei suoi seguaci per attaccare i vescovi. L'articolo intitolato "Dilaga la Chiesa arcobaleno. E i vescovi in silenzio" segue di poche ore quello in cui fu il direttore stesso a sostenere che la Cei volesse sdoganare la pedofilia, in una possibile macchina del fango avviata nel contesto di una guerra di fazioni all'interno dei vertici della Chiesa. Perché, Cascioli è uno degli esponenti di Comunione e Liberazione, va notato come anche il ciellino Tempi sia attualmente impegnato in una campagna denigratoria dei vescovi ed appare strano ipotizzare che quell'attacco incrociato sia solo una fortuita coincidenza.

A lanciare la nuova offensiva è Tommaso Scandroglio, firma storica del giornale e vero e proprio hooligan dell'integralismo anti-gay. Criticando ferocemente padre Cosimo Scordato per aver osato benedire due lesbiche che erano in procinto di unirsi civilmente, l'uomo sentenzia che i gay sono il male assoluto che il cristianesimo debba essere incentrato sulla creazione di rifiuto ed odio nei loro confronti in uno stile che ricorda molto le "teorie sulla razza" di epoca fascista (anch'esse giustificate nel nome di fantomatici domi cristiani). Scrive:

Evidentemente padre Scordato è tale di nome e di fatto perché immemore di ciò che dice il Catechismo della Chiesa Cattolica: bene accogliere le persone omosessuali, male accogliere l’omosessualità. E la presentazione delle coppia omosessuale in chiesa, durante la celebrazione eucaristica non può che essere letta come benedizione dell’omosessualità. Ed infatti aggiunge a beneficio dei garantisti, cioè di coloro che tendono a minimizzare simile uscite eretiche: “Il mio auspicio è che un giorno la Chiesa accetti di benedire anche le relazioni omosessuali. Le cose si cambiano poco a poco, un passo per volta”. Ed infatti è noto che al peccato mortale in genere ci si avvicina per gradi.

Etichettati i gay come dei "peccatori" in quella continua aggressione che il sito integralista sta conducendo con costanza e ferocia, si passa a ricollegare i gay alla bugia "gender" che appare ormai onnipresente in tutta la propaganda di questa gente:

Da tempo esiste una vera e propria teologia queer tesa ad incistare il portato culturale e dottrinale cristiano con la teoria del gender. In breve – al pari della messa gay di Padre Scordato – si vuole che la Chiesa incensi omosessualità e transessualità. Perché, così pare a loro, Dio abbraccia il peccatore e il peccato.

Un lungo capitolo viene dedicato all'insulto del Gruppo di preghiera Gionata, sostenendo che il cristianesimo debba essere riservato ai solo eterosessuali e che i gay non debbano neppure poter pronunciare il suo nome mentre l'integralismo abusa della religione per alimentare odio contro di loro.
Si passa così a condannare chiunque si interrogarsi sul perché dell'omofobia della Chiesa (interamente basata su precetti deciso dall'uomo e scollegati dalle Scritture), sostenendo che l'omofobia debba essere ritenuta una «sana dottrina». Peccato che appaia superbo il sostenere che la dottrina sia «sana» solo se utile a legittimare i propri pregiudizi, nell'ottica in cui la propria opinione viene spacciata per una volontà divina.

Ma è a quel punto che l'articolo si scaglia contro i vescovi:

Qui vogliamo solo appuntare un dato: l’inerzia totale delle gerarchie nel denunciare pubblicamente simili iniziative. Perché l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice non fa almeno una ramanzina a Padre Cosimo? Forse lo avrà ripreso privatamente –siamo anche noi garantisti– ma operando solo così lo scandalo non è evitato. Perché i vescovi competenti non tuonano contro il Progetto Gionata? Gli atti omissivi verso il male, che permettono il male quando sarebbe doveroso impedirlo, pesano tanto quanto se non di più degli atti commissivi.
In breve qui siamo in presenza di sedicenti cattolici che spacciano l’omosessualità come condizione buona e compatibile con l’insegnamento di Cristo. È come un rivenditore Ferrari che consiglia al cliente di comprarsi una bella Skoda. Non credete che il responsabile vendite Ferrari appena appreso di questo comportamento scorretto che favorisce la concorrenza licenzierebbe in tronco il fedifrago rivenditore?

Insomma, siamo dinnanzi ai soliti insulti gratuiti ricolti ai gay a cui questa volta si unisce anche un attacco a quei vescovi che ormai sono immancabilmente vittima del loro attacco. Il tutto in quella chiave in cui Cascioli e Scandroglio paiono non sapere che farsene di un Dio che non possa essere usato per creare odio e morte a vantaggio dei gruppi neonazisti che affiancano la loro opera di propaganda ideologica.
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