ProVita: «I gay favoriscono gli aborti per produrre creme di bellezza con i feti morti»


All'interno della loro incessante e violenta promozione dell'odio contro gay e lesbiche, l'associazione ProVita Onlus si lancia questa volta nel sostenere che i gay vanno in giro ad ammazzare i bambini per farci delle creme di bellezza.
E se pare di essere tornati ai tempi in cui qualcuno diceva che i comunisti mangiavano i bambini, difficile è comprendere in che modo sperino di collocare simili affermazione dinnanzi all'evidenza di come siano proprio loro a voler impedire la nascita dei bambini che potrebbero trovare l'afferro di una famiglia omosessuale.
A quanto pare la tattica è sempre la stessa: fare un miscuglio di tutto e cercare di unire odio ad odio attraverso frasi che non cercano tanti di avere senso quanto di legittimare i più biechi pregiudizi dei loro seguaci, sempre e solo nell'ottica di accusare i gay di ogni male (alla stessa stregua di come i nazisti facevano con gli ebrei).

Ed è così che è il solito Federico Catani ad affermare:

La lobby LGBT e quella dell’aborto sono due facce della stessa medaglia. Ed è per questo che la battaglia a difesa della vita va di pari passo con quella per la protezione della famiglia naturale.

Si noti come la loro ideologia sostenga che la discriminazione delle minoranze e la loro volontà di obbligare le donne a partorire a forza vengano costantemente e ossessivamente spacciate come una «difesa» di ciò che estraneo all'argomento, in quell'ottica in cui si fomenta l'odio verso il prossimo e si sostiene che il proprio benessere dipenda dalla negazione dei diritti altrui. Siamo dinnanzi a chi dice che gli altri siano da ritenere «una minaccia» che l'eliminazione della libertà individuale e l'imposizione di un nuovo totalitarismo siano i metodi migliori per impedire al prossimo di poter vivere al di fuori dei dogmi decisi dal fondamentalismo cattolico (ossia quelli che si credono migliori degli altri e che condannano chiunque abbia opinioni diverse dalle loro). E tutto questo senza addentrarci nel commentare l'uso criminale che viene fatto del termine «naturale» quale sinonimo di eterosessuale.

Ma l'aggressione non si ferma certo lì, dato che l'articolo prosegue nell'affermare:

Come abbiamo già più volte ricordato, in Cile si sta discutendo in merito alla depenalizzazione dell’aborto. Nonostante la massiccia opposizione della maggioranza dei cittadini, il governo socialista di Michelle Bachelet e i suoi complici in Parlamento sta premendo sull’acceleratore.
Dopo l’approvazione del progetto di legge da parte della Commissione Salute del Senato, nelle sale del Congresso Nazionale c’è stato uno scontro verbale tra alcune manifestanti a favore del diritto alla vita e gli attivisti di Miles Chile, la filiale cilena della multinazionale dell’aborto Planned Parenthood, da cui ovviamente riceve grandi finanziamenti.
Di fronte alle accuse che le signore pro-life rivolgevano alla presidente di Miles Chile, Claudia Dides, questa non ha saputo rispondere altro che definire “stupide” le sue contestatrici.
Ma ben più eclatante (e spaventoso) è stata l’affermazione del portavoce del Movimiento de Liberación Homosexual (Movilh), Rolando Jiménez, che accompagnava il fronte favorevole all’aborto. Come mostra inequivocabilmente un video, il leader LGBT cileno esclama: «Con i feti ci facciamo la crema!».
In seguito l’attivista omosessuale ha fornito alle agenzie una rettifica, spiegando che aveva solo ironizzato sul pensiero di quanti si oppongono alla depenalizzazione dell’aborto.

Anche qui si mira a creare un miscuglio di informazioni. Si dice che se una fantomatica "maggioranza" di cileni non vuole l'aborto alle donne, allora è giusto che a quelle dinne siano negati i loro diritti e poi si cerca di ricondurre il tutto ai gay passando per la Planned Parenthood.
Peccato che la Planned Parenthood si occupi di salute sessuale e quindi di prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili, orientamento sessuale, fertilità, aiuto alla nascita ed aborto. Ma è nello stile di chi vuole fare disinformazione che alcuni aspetti vengono taciuti ed altri vengono strumentalizzati per creare collegamenti che non esistono.
E tutto questo nell'ipocrisia di quei sedicenti cristiani che amano ergersi a giudici supremi per sputare sentenze riguardo a ciò gli altri non devono poter fare, anche se poi spesso sono i primo a supporta l'aborto quando si entra nello specifico dei singoli casi.

Siamo dunque dinnanzi ad un articolo che crea odio sulla base di una battuta, spacciata come verità rivelata da chi non ha altre "argomentazioni" se non l'arrampicarsi sugli specchi nel cercare pretesti al loro pensiero. Ma è forse con una modalità criminale che Catani afferma che lui conosce va verità assoluta su tutto e sa per certo che quell'uomo non scherzasse (come pensi di saperlo con tanta, non iene spiegata):

Non è una battuta e noi sappiamo che questo avviene realmente in molti Stati, Stati Uniti e Cina in primis. L’aborto è un grande business ed il disprezzo per la vita umana che comporta è assolutamente lo stesso tipico di altre buie epoche della nostra storia, quando si conciava la pelle dei “nemici” da annientare. Ad iniziare non è stato Hitler, ma i rivoluzionari francesi contro i cattolici e monarchici della Vandea. Oggi a quanto pare c’è chi vuole raccogliere il testimone…

No, non avete capito male. È ormai da tempo l'integralismo cattolico se la prende con la Rivoluzione Francese e sostiene che sarebbe stato meglio vivere sotto una monarchia in cui agli aristocratici era permesso di decidere la vita e la morte della gente comune. Ma dato che la loro propaganda mira a riportare in vita un nuovo nazismo, ecco che dicono che la colpa è delle sinistre e di quelle persone che Hitler avrebbe ucciso nei suoi campi di sterminio.

Ma dopo tutto questo forse è d'uopo ricordare la verità dei fatti. Quando ProVita promuove il sesso senza preservativo o quando esige che ai ragazzi sia negata una sana educazione sessuale, sono loro i primi responsabili di quelle gravidanze che possono concludersi con un aborto. Così come andrebbe loro ricordato come la legalizzazione dell'aborto non solo toglie quella pratica alla malavita, ma statisticamente permette anche di ridurre il numero di aborti attraverso l'assistenza ospedaliera o la possibilità di dare in adozione i figli. Sarà che forse ProVita preferisce vedere i bambini morti che dati in adozione ad una coppia gay, ma di fatto hanno le loro responsabilità nel creare le situazioni che poi dicono di voler combattere.
5 commenti