Secondo il comitato "scientifico" di Gandolfini, l'umanità si estinguerà per colpa di chi "sceglie" di essere gay


Ricordate il comitato "scientifico" che Gandolfini ha fondato un anno fa allo scopo di sostenere che i gay siano da ritenere una minaccia da debellare? Se era facile prevedere non si sarebbe trattato di nulla di serio (perché altrimento non sarebbe potuto essere dinnanzi a chi tira in ballo la "scienza" per cercare di trovare "argomentazioni" ad una tesi decisa a priori), forse nessuno avrebbe immaginato che questa gente sarebbe potuta cadere così in basso.
Dopo un anno di totale inattività, è lo scorso luglio che sul loro sito sono stati pubblicati alcuni articoli imbarazzanti che risultano veri e propri taglia-incolla da siti integralisti. Ad esempio c'è il biologo Pennetta che si si lancia nel sostenere che «le teorie di genere [...] ma esaltano a dismisura la categoria genere a danno della categoria sesso. Arrivano ad affermare che non si nasce maschi o femmine, ma uomini o donne e che maschi o femmine si diventa nel tempo sulla base di scelte personali, di aspettative sociali e di tendenze culturali, prescindendo totalmente dal dato naturale». E se vi verrà automatico obbiettare che nessuno ha mai detto che si «scelga» l'identità di genere, altrettanto automaticamente verrà da osservare che senza un'alterazione delle premesse difficilmente si sarebbe potuti giungere a dire che «dietro alla parola genere si cela una netta presa di posizione a favore della cultura e contro la natura».
Questa gente lavora così. Per sostenere una tesi insostenibile si creano premesse false che rendano possibile l'impossibile. E se una simile spazzatura non merita neppure di essere commentata, magari ci si potrà fare quattro risate dietro alle assurde teorie di gente che appare ossessionata dall'omofobia. Ad esempio c'è un articolo intitolato "La teoria del gender non è darwinianamente sostenibile" in cui il solito biologo Enzo Pennata afferma:

La teoria del gender oltre ad essere errata scientificamente è anche una scelta insostenibile per la popolazione. Se effettivamente adottata porterebbe ad un effetto “dodo”, una lenta ma inesorabile estinzione.

La sua teoria è che:

Come è noto a chi si sia occupato di studiare dal punto di vista evoluzionistico l’omosessualità, essa ha rappresentato a lungo un paradosso evolutivo, in quanto, secondo le regole dell’evoluzionismo darwiniano, un carattere che porta a non riprodursi dovrebbe essere eliminato rapidamente ad opera della selezione naturale.
La questione è stata risolta negli ultimi anni dagli studi di Andrea Camperio Ciani, Prof. di Etologia e Psicologia Evolutiva presso il Dipartimento di Psicologia Generale presso l’Università di Padova, il quale dopo aver individuato nel cromosoma X il gene Xq28 che predispone all’omosessualità, ha riscontrato un aumentato tasso di fertilità tra le donne portatrici dello stesso gene, tale aumento di fertilità sarebbe in grado di compensare la minore fertilità dei portatori maschi omosessuali.
Della cosa ci siamo occupati con un’intervista pubblicata nell’articolo “Il paradosso dell’omosessualità: intervista ad Andrea Camperio Ciani“, il quale proprio all’inizio chiarisce i termini del paradosso:“Se un gene esercita un’influenza, anche parziale, questo basta a sollevare una problematica evoluzionistica. Francisco Ayala afferma che basterebbe una riduzione della fecondità del solo 10% per portare ad estinzione una linea nel giro di 10 generazioni. Quindi il fatto che gli omosessuali storicamente si siano (anche per rispettare le convenzioni sociali ndr) riprodotti, anche se in modo molto minore, questo non basterebbe a giustificare che la loro linea non si sia estinta.”

Ma poi si passa ad che l'omosessualità sia una "scelta" ed è basandosi sull'assunto che "una scelta" possa influenzare il patrimonio genetico delle persone si afferma:

Quindi la popolazione non risente negativamente della mancata riproduzione degli omosessuali nel caso in cui la fertilità delle donne portatrici del gene Xq28 compensi tale svantaggio, ma che accadrebbe se la popolazione che effettua una scelta omosessuale aumentasse?
Accadrebbe che il numero di omosessuali non geneticamente caratterizzati, e quindi non compensati dalla presenza di un gene Xq28 in parenti femmine, farebbero scendere il tasso di fertilità al di sotto della soglia di ricambio della popolazione, soglia tra l’altro già superata in Italia per via della bassa fertilità per donna (1,39 figli nel 2014). Quindi secondo le dinamiche di popolazione, una società con un aumentato numero di coppie omosessuali maschi rispetto a quelle portatrici del gene Xq28 sarebbe insostenibile.

Ed è sulla base di questi assurdi assunti che il comitato "scientifico" conclude:

Questa dinamica di base spiega la scelta obbligata di far seguire alla diffusione della teoria del gender, e all’approvazione delle leggi sui matrimoni omosessuali, non solo l’adozione per le coppie omosessuali, ma anche, inevitabilmente, l’accettazione e la diffusione di massa della pratica dell’utero in affitto.
Questa implicazione mostra l’infondatezza di posizioni che vedono soluzioni di compromesso sulla diffusione del gender (e l’accettazione di matrimoni gay) e la negazione delle adozioni e della pratica dell’utero in affitto, su tale questione si tratta di una scelta “tutto o nulla”: il gender implica l’approvazione dell’omogenitorialità, e inevitabilmente dell’utero in affitto. L’alternativa sarebbe darwinianamente fatale.

E pansare che per tutto il resto del mondo scientifico l'omosessualità serve proprio a porre un rimedio alla sovrappopolazione, così come dimostra anche l'evidenza di una maggior incidenza dell'omosessualità nel mondo animale laddove si viva in cattività con limitate risorse naturali. Ma, al solito, questa gente sostiene che sia necessario fare tantissimi figli anche se il rischio tangibile è che saranno poi loro a massacrarsi a vicenda una volta che non ci sarà più cibo ed acqua per tutti.
Tale evidenza non necessita neppure di particolari dimostrazioni dato che è evidente che nel corso dei millenni l'omosessualità non abbi mai fatto estinguere l'uomo, anche se l'assenza di epidemie e di guerre ci sta conducendo ad una sovrappopolazione mai vista nella storia (ma che questi "scienziati" ignorano pur di sostenere vche i gay debbano essere discriminati perché non fanno abbastanza figli).
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