Secondo la NuovaBQ, il celibato dei preti è essenziale per legittimare l'odio contro i gay


Preparatevi a ridere perché questa volta La Nuova Bussola Quotidiana ha superato sé stessa. Il sito racconta di come il vescovo di Grantham, Nicholas Chamberlain, abbia fatto coming out ed abbia raccontato di avere da tempo un compagno. Spiegano anche come l'arcivescovo di Canterbury ha commentato la notizia affermando che «Sono sempre stato a conoscenza del fatto che Chamberlain fosse gay e avesse una lunga e stabile relazione con un uomo. Le ragioni della sua nomina a vescovo sono basate esclusivamente sui suoi meriti e sulle sue capacità dimostrati ampiamente da parroco nella diocesi di Lincoln. Lui vive secondo i canoni previsti per il clero e la sua sessualità è completamente irrilevante, per noi e per il compito che lo abbiamo chiamato a svolgere». Ma è sul finale che il sito integralista diretto da Riccardo Cascioli afferma:

Il vicolo cieco in cui si è ficcata la Chiesa anglicana sta nel fatto che i propri sacerdoti, vescovi compresi, possono sposarsi. E dato che in Inghilterra sono legittime le “nozze” gay ora si profila all’orizzonte la possibilità per Chamberlain ed altri sacerdoti omosessuali di “sposarsi” con i propri compagni. A quel punto la Chiesa anglicana come potrà mai opporsi?

Se l'uso delle virgolette è un classico con cui cascioli cerca di togliere dignità alle parole che si riferiscono alle vittime della sua costante persecuzione, ilare è il suo sostenere che il matrimonio sia la causa dei matrimoni gay in quell'ottica in cui la priorità del "Cristino" è impedire il riconoscimento dell'amore.
Verrebbe anche da osservare che il celibato cattolico è risultato spesso la causa di innumerevoli abusi suoi minori, ma forse Cascioli non intende affrontare tale argomento in quell'ottica in cui si preferisce tornare a dibattiti passati per sostenere che i cattolici siano migliori degli anglicani in quella guerra di religioni che pare mettere Dio in secondo piano rispetto alla conquista di un potere temporale che possa tornare utile a sfruttare la religione per i propri scopi politici.
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