Sui social è polemica per il bollino rosso che Canale 5 ha affibbiato a "The Danish Girl"


Se non fosse bastato il bollino rosso della Rai al film "Mine Vaganti", ora è Canale 5 ad aver suscitato non poche polemiche per la sua decisione vietare la visione di "The Danish Girl" ai minori.
Il film che si è aggiudicato un premio Oscar nel 2016 è la storia di Lili Elbe, una delle prime persone ad essersi identificata come transessuale e la prima a essersi sottoposta a un intervento chirurgico di riassegnazione del sesso.
E se negli Stati Uniti il film è stato vietato ai minori di 17 anni non accompagnati a causa di alcune scene di nudo, tanti utenti di Twitter ricordano come Mediaset non si sia mai fatta problemi a mostrare nudità femminili in prima serata, con l'unica variante che qui si era dinnanzi ad un capolavoro del cinema mentre in altre circostanze si era dinnanzi ad una volgare esibizione di tette per il piacere dell'italiano medio.
Il timore,m dunque, è che la scelta sia stata compiuta per mero bigottismo, in quell'ottica in cui tutto ciò che riguarda la sessualità umana deve essere trascorso e visto con sospetto solo perché i vari Adinolfi e Gandolfini dicono che Dio odia la sessualità e che l'uomo deve essere asessuato per poter piacere a Gesù secondo quei canoni che loro vorrebbero imporre per legge. Insomma, un invito esplicito a vivere contro natura da parte di quegli integralisti che venderebbero l'anima a satana pur di impedire la pari dignità ai transessuali. E su Canale 5 si ha paura a raccontare la verità contro il pregiudizio di quell'integralismo che spesso si intreccia con i partiti vicini al loro proprietario.
2 commenti