Gli ultra-cattolici assaltano la Casa dei diritti di Milano: «Esigiamo la sua immediata sua chiusura. I gay sono nazisti contro natura»


I militanti cattolici del gruppo Ora et labora hanno preso d'assalto la Casa dei diritti di Milano per chiederne la chiusura in virtù che loro provano contro gay e lesbiche. In un video realizzato da tal Claudio Bernieri, il gruppo integralista pare rievocare i tempi del nazismo nel dare libero sfogo ad affermazioni imbarazzanti. La voce del narratore afferma:

Un gruppo di cattolici milanesi appare un sabato pomeriggio davanti alla casa dei gender, dei trans, e delle lesbo chic in via de Amicis, pieno centro di milano. Qui si discute, a spese del contribuente, sulla distruzione della famiglia , sul cambiamento di sesso per i poliziotti, si prepara la propaganda omosex e lesbo nelle scuole elementari: temi assurdi e pericolosi.
Il lugubre palazzo che sembra uscito dal fim di Polanski, Rosemary's baby, si chiama pomposamente Casa dei diritti ed è il santurario dei radical chic milanesi. Funziona come un centro sociale, ma è pagato dalle tasse di tutti i cittadini. In realtà serve esclusivamente all'assessore Majorino per farsi propaganda elettorale.
I militanti cattolici del gruppo Ora et labora, hanno avuto il coraggio di contestare questa struttura: li abbiamo seguiti passo per passo nel loro presidio.
Il dibattito tra anziane lesbo chic, femministe d’antan e il gruppo ora et labora si è acceso sul marciapiede… Intanto i militanti ora et labora distribuivano volantini alla cittadinanza che passava davanti al lubure castello dei gender, ignari delle alchimie ideologiche che qui dentro vengono cucinate in oscuri antri da fattucchiere radical chic. Un pomeriggio per contestare lo slogan "politicamente corretto": distruggete la famiglia tradizionale, che i militanti gender perseguono in questa struttura comunale. Onore quindi a questi militanti che hanno usato contestare il politicamente corretto slogan: distruggiamo la famiglia.

Ancor più imbarazzante è l'articolo a firma di Angelo Mandelli che ha trovato ospitalità sulle pagine del sito omofobo Imola Oggi. dato che sarebbe una casualità davvero improbabile il fatto che l'autore dell'articolo si chiami esattamente come uno dei responsabili del gruppo che ha manifestato (guardacaso proprio lui aveva chiesto spazi nel centro senza ottenerli) e c'è da temere che a fingersi un passante incuriosito sia proprio chi ha dato vita a quei proclami fascisti. L'uomo afferma:

Il 22 ottobre è stato effettuato un presidio di protesta davanti alla cosiddetta “Casa dei Diritti” del Comune di Milano, sita in via De Amicis, chiedendone la immediata chiusura.
“Si tratta di un Ente di indottrinamento ideologico a senso unico, e non ha senso che esista in un sistema democratico”, affermavano i manifestanti.
Ricordiamo che questa struttura, voluta dall’assessore ai servizi sociali Majorino nel 2013, dietro il paravento di servizi molto “discutibili” (come lo sportello LGBT o quello per i genitori “same sex”) effettua invece una sistematica attività di propaganda a senso unico; indirizzata verso la ideologia arcobaleno, dei “nuovi diritti” e delle tesi radicali sul fine vita.

E se l'impressione è che l'uomo parla id quelle chiese in cui c'è una propaganda a senso unico privo di qualunque contraddittorio, la struttura di cui sta parlando è un organo del Comune di Milano che si pone come punto di riferimento per creare reali occasioni di inclusione e coesione sociale. Al suo interno è possibile ottenere informazioni sulla discriminazione etnica, la rete dei servizi contro la violenza sulle donne, uno spazio per la comunità LGBT milanese, gli uffici per depositare le dichiarazioni anticipate di fine vita, uno spazio per ragionare sull'accessibilità per i disabili o per conoscere gli interventi per le vittime della tratta. Insomma, tantissimi temi che il gruppo religioso ignora pur di accanirsi contro quei gay a cui loro vorrebbero togliere il diritto stesso all'esistenza manco se il nazismo fosse ancora in vigore. Ed infatti è solo contro i gay che verte il loro proclamo:

Afferma Matteo, fra gli organizzatori del presidio: “I convegni, gli incontri e tutte le attività che si svolgono in questa pseudo-istituzione, e pure gli articoli che troviamo sulle loro pagine Internet, sono orientati in un certo senso, e senza contraddittorio. Si tratta di una vera e propria struttura di regime. Ciò non è ammissibile. In uno stato democratico ognuno ha diritti di pensarla come vuole. Ma proprio per questo la propaganda di parte deve essere effettuata da partiti politici, associazioni private non direttamente dall’Ente Pubblico mediante le sue istituzioni, e usando i soldi pubblici. Ciò è un abuso di potere e di un uso distorto delle istituzioni”.
A conferma di quanto affermato, sul banchetto situato all’interno della Casa abbiamo trovato dei cartoncini che propagandano una rassegna dal nome “Illecite. Visioni”, al cui interno è previsto un “progetto” dedicato alle scuole medie superiori. Si chiama “Peter Pan guarda sotto le gonne”. Che senso ha una struttura pubblica che mette in giro questa roba?

Interessante è osservare come questa gente si concentri sul significato che loro danno alle cose senza neppure conoscerle. Ad esempio è stupefacente la loro meraviglia dinnanzi ad una tra le più note rassegne teatrali lgbt che non ha proprio nulla di illecito ma che forse è anche fonte di guadagno per la popolazione milanese.

Su passa poi alle rivendicazioni, alcune scritte in maiuscolo ad indicare che loro esigono che i gay siano cacciati dalla città. Scrivono:

Cosa vogliono quindi i contestatori della Casa dei Diritti? Che cambi? Che si “riformi”? Che diventi più “pluralista”?
No, vogliono che sparisca. Perché, comunque sia, non è compito delle Istituzioni, propagandare idee, visioni del mondo e giudizi di valore sulla realtà, magari spacciandole come “super partes”.
Sul volantino che è stato distribuito dai manifestanti, e consegnato pure a qualche assessore di passaggio, leggiamo:
”Cosa vogliamo? Che la “Casa dei Diritti” diventi più “democratica”? Aggiunga “nuovi diritti” nel suo menu? Organizzi convegni in contraddittorio alla Pardi? Faccia vedere il problema della sessualità non solo dal punto di vista delle associazioni LGBT, ma anche di quello delle associazioni dei genitori? Condivida i commenti di Papa Francesco oltre a quelli dell’Arci Gay sulla sua pagina facebook? No, non crediamo infatti che sia possibile rendere pluralista una struttura del genere, perché la “Casa dei Diritti” nata nel segno di una visione ideologica del pensiero unico dominante.
Una struttura degna di un regime totalitario come questa vogliamo che venga chiusa!

Se la lingua non è un'opinione, a rappresentare un regime è chi pretende che agli altri sia tolto il diritto di espressione esattamente come loro chiedono sia fatto a danno di un intero gruppo sociale. Ed è buffo che ci riempiano la bocca con gli slogan integralisti mentre mostrano il volto totalitario e violento di chi usa il crocefisso come arma di morte. Ma nel loro delirio aggiungono:

Non è compito del Comune di Milano e delle istituzioni ergersi a dispensatrice di “verità” e promotrice di “ideologie”.
Majorino e il sindaco Sala realizzino pure coi soldi delle ricche multinazionali che li appoggiano quello che vogliono. Lascino ai milanesi diritto e libertà di pensarla come credono su temi etici e delicati, come gender, famiglia, educazione dei figli, aborto, eutanasia, senza bisogno di “indicazioni” di un ente di propaganda.
Il Minculpop fascista tanto caro alla sinistra o il ministero "per promuovere la virtù e combattere il vizio" dei talebani non ci sembrano esempi da imitare per una milano proiettata nel futuro.

Ed anche qui la confusione pare sia tanta. E che dire di come i veri talebani che vogliono vietare la vita nel nome di un "giudizio morale" basato sull'odio paiono proprio loro e non le persone che loro vogliono ridurre al silenzio nel nome del loro pregiudizio?

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