I giornali incolpano l'Islam dell'aggressione omofoba (ma non esistono prove di ciò, solo pregiudizi)


È Il Messaggero di Roma a titolare: «Gay aggredito in nome dell'Islam» per poi sostenere che l'aggressione sarebbe stata legata ad «un'offesa del suo sentimento religioso».
Eppure a mettere in dubbio quella ricostruzione dei fatti è l'articolo stesso, nel quale si spiega che l'unica affermazione dell'aggressore è: «Sei gay, vergognati, vattene da qui». Pare dunque che qualunque riferimento all'Islam non sia altro che una elucubrazione del giornalista, forse convinto che se si è di una certa nazionalità allora si debba essere necessariamente anche di una certa religione. Anche perché, se il metro di giudizio fosse davvero quello, allora dovremmo poter dire che tutti gli omofobi italiani sono cristiani.

Una simile generalizzazione ha conseguenze non trascurabili, perché sposta ad un discorso di intolleranza religiosa quello che meriterebbe di essere trattato come un problema di mera omofobia. L'impressione è che si voglia quasi negare l'evidenza di come alcune persone rischiano di subire violenze per il solo fatto di esistere e non perché esistono persone con diverse religioni. Sino a quando non ci si concentrerà sul fatto che l'integralismo sia un problema a prescindere dalle sue declinazioni, il timore è che l'intolleranza non potrà essere contrastata dinnanzi s chi la sfrutterà per creare altra intolleranza.

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