Il sindaco leghista di Cascina annulla le unioni gay già programmate


Pare non conoscere sosta la discriminazione istituzionalizzata con il il sindaco leghista di Cascina, Susanna Ceccardi, sta cercando di farsi pubblicità sulla pelle dei cittadini. Se la donna dice che lei impedirà le unioni civili attraverso la sua strenua volontà di non delegarne la celebrazione a nessuno, è attraverso una modifica al regolamento comunale che la donna leghista ha introdotto tutta un'altra serie di distinguo volti a togliere dignità ai cittadini gay.
Ma in quel quadro di illegalità e di promozione dell'odio, la signora Ceccardi ha dovuto vedersela con degli impiegati comunali che avevano rispettato la legge ed avevano prenotato la Sala consiliare per l'unione civile tra due donne che si sarebbe dovuta celebrare il 21 gennaio 2017. Tutto ciò si era verificato prima dell'approvazione della delibera in cui la Ceccardi ha stabilito che l'uso della sala consigliare sarà riservata solo ed esclusivamente ad eterosessuali da lei personalmente selezionati sulla base della sua personalissima opinione.
Ma dato che la decisione non poteva essere retroattiva, alle due donne è stato recapitata una comunicazione in cui si diceva che la Sala non era più disponibile dato che proprio il giorno della loro unione l'assessore alla cultura Nannipieri avrebbe tenuto un evento di non ben definita “rilevanza pubblica”. In allegato c'era anche l'assegno in cui venivano restituite loro le tasse versate per l'occupazione della sala.
E dato che ora il regolamento che nega pari dignità alle unioni gay è entrato in vigore, alle due donne non verrà permesso di poter presentare una nuova richiest. Ma è per non incappare in un commissariamento che la Ceccardi è andata dal quotidiano La Nazione per sostenere che le due donne potranno sposarsi se accetteranno di farlo senza alcuna dignità: «Possono andare dall’ufficiale di stato civile, prendono appuntamento e firmano l’unione. Io non do deleghe. È nelle competenze di sindaco dare o non dare la delega, al di là dell’obiezione. A Cascina c’è l’ufficiale di stato civile, il problema quale sarebbe?».
Insomma, qual sarebbe il problema nel subire una violenza da una donna che per puro guadagno personale nega dignità ai suoi cittadini mentre pretende di essere da loro pagata in un quadro che ricorda quei nazisti che chiedevano agli ebrei il pagamento del prezzo del biglietto del treno che li avrebbe accompagnati nei campi di sterminio?
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