Il vescovo Negri partecipa al comizio dei neofascisti contro le unioni gay


Monsignor Luigi Negri, vescovo di Ferrara, non è certo nuovo ad una violenta ostentazione della sua omofobia. Questa volta si è spinto sino a partecipare ad un convegno neofascista promosso da gente pronta ad apostrofare come «traditori» gli italiani che non aderirono alla Rsi.
Il vescovo è intervenuto in collegamento diretto a una iniziativa contro le unioni civili organizzato a Lavello (Potenza) da Ordine Futuro, una sigla vicina a Forza Nuova che non pare farsi problemi ad inneggiare apertamente al fascismo. Il sito Estense fa notare come il gruppo politico ricordasse il 23 settembre 1943, data di nascita della Repubblica Sociale Italiana, scrivendo su Facebook che «l’onore, motore grandioso che chi non ha non conosce, ha fatto sì che centinaia di migliaia di donne e di uomini continuassero a lottare, non per conquista, ma per difendere le proprie case ed il proprio Ideale».
Oltre a Luigi Negri, a vomitare odio contro i gay c'erano altri nomi noti dell'omofobia organizzata di estrema destra, come l'immancabile Toni Brandi (presidente di ProVita). Ed ancora, ad aver accettato l'invito del gruppo neifascusta c'erano anche Lorenzo Nicola Roselli, responsabile socio politico FUCI Università Cattolica del Sacro Cuore Milano, e Michele Salvatore, responsabile Sturm Und Drang Università Cattolica del Sacro Cuore Milano.
Tutti insieme hanno lodato la Basilicata per quella che loro sostegno sia stata una «fiera opposizione al matrimonio gay, all'omosessualismo e alla propaganda dell'ideologia gender» in quella che loro sostengono sia una «difesa dell'unica e vera famiglia gravemente minata dalla legalizzazione del matrimonio gay». Peccato che ancora una volta si sia data chiara dimostrazione di come quegli slogan, privi di logica, servano solo a sfruttare l'odio per promuovere i partiti e i gruppi di estrema destra. Il tutto con la benedizione del clero.

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