La NuovaBQ contro l'uso della fascia tricolore: «L'unione tra due gay è un atto d'ufficio che non vale più di un rilascio di un documento di identità»


Pare proprio che a Riccardo Cascioli esca il fumo dalle orecchie all'idea di uno stato che non cdiscrimina i gay e non li tratta così come i suoi amichetti che vegliano la salma di Benito farebbero. Già, perché nonostante il suo sacrilego sito sia pieno di immagini sacre, madonne e santi, la sua unica finalità pare sia proprio quella di promuovere l'estrema destra e il, potere politico a cui la sua lobby ciellina ambisce in virtù di uno stato integralista che al pari dell'Isis possa attribuire ai suoi simili il diritto di infliggere la morte a chiunque ostacoli il suo pensiero unico (un pensiero che, come il divorziato Adinolfi ama ricordarci, non sono regole valide per sé stessi ma solo diktat da imporre con violenza al prossimo).
Non è un caso se lui venga citato nelle inchieste della Stampa come uno dei personaggi che usa Dio per cercare di distruggere il pontificato a favore di una dominazione di Putin, in quel clima in cui la Chiesa Ortodossa sa ripagare i servigi che i preti offrono al potere politico.

In quella sua costante promozione della discriminazione che è parte dell'agenda politica di Mosca (dato che lo zar Putin viene indicato come il salvatore che "difende" il cristianesimo imponendo omofobia, xenofobia e razzismo nelle terre da lui dominate) ecco che La Nuova Bussola Quotidiana si lancia nel lamentare uno stato che non discrimina i gay e che non li tratta come esseri inferiori al grande Cascioli e alla sua attività sessuale con le donne che a suo dire lo eleverebbero ad immagine e somiglianza di Dio non tanto per le sue azioni ma per le sue gesta sessuali tra le coperte del lettone (pare follia, ma purtroppo è a questo che l'ingtegralismo si aggrappa per promuovere la sua intolleranza). Ed è così che scrive:

Il grande imbroglio della legge sulle Unioni Civili, altrimenti detta Cirinnà, si arricchisce di un nuovo particolare. A conferma che quella del simil matrimonio è soltanto ormai una pia illusione sta la decisione del governo di imporre la fascia tricolore ai pubblici ufficiali che lo registreranno. Non è una richiesta, ma una precisa disposizione del Governo che per essere sicuro di non confondere le nozze con le unioni civili ha messo per iscritto l’obbligo in un decreto legislativo che ora è al vaglio del Parlamento per il parere.

Spegato che i gay dovrebbero essere trattati come esseri inferiori, si passa alla parte più politica dell'articolo dato che simili tesi servono solo ad orientare il voto di quei bigotti che attraverso la promessa di odio versi i gay vengono indirizzati verso i partiti neonazisti che promettono loro di sfamare la loro sete di sangue:

Nulla di nuovo, verrebbe da dire, o meglio: era evidente a tutti che la legge Cirinnà avrebbe equiparato le coppie gay agli sposi, soltanto alcuni esponenti della maggioranza, leggi Alfano e il suo partitino, si ostinavano a rivendicare di aver fermato il matrimonio gay. Ma ciò che speravano di aver tenuto fuori dalla porta è entrato agevolmente dalla finestra senza neanche tanti troppi scrupoli. Una prova in più, se vogliamo, che l’arroganza del governo sta raggiungendo vette di incommensurabili proporzioni e le mosche cocchiere al suo seguito sono soltanto utili idioti per la causa.

Ed ancora, ti tona al punto di partenza e si dice che la fascia tricolore spetta solo Cascioli perché lui cale più di quei gay che lui vorrebbe "curare" attraverso la promozione di torture psicologiche (da lui definite "terapie riparative" di un orientamento che evidentemente considera vada riparato) nella più totale noncuranza di come molti minori rischino di essere spinti al suicidio dal lsuo mero pregiudizio. Ed è sempre attraverso il pregiudizio che il suo giornale può affermare:

Hai voglia ora a definire le coppie unite civilmente come una formazione sociale perché la fascia tricolore spetta al sindaco o a un membro di giunta o ufficiale di stato civile quando svolge le sue funzioni nei matrimoni o nelle cerimonie ufficiali. Ha dunque, come stabilì una circolare dell’allora ministro degli Interni Jervolino, un’alta valenza simbolica che “richiama tangibilmente nell'immaginario collettivo il principio costituzionale dell'unità ed indivisibilità della Repubblica”.
Ora, le Unioni civili sono “speciali formazioni sociali” e non un matrimonio. Eppure il governo con quell’obbligo imposto ai primi cittadini ha praticamente chiuso la questione equiparando ciò che neppure la legge esplicitamente dice. Una prassi che i sindaci in questi mesi hanno pensato di anticipare presentandosi in favor di telecamere con tanto di fascia tricolore per le prime Unioni civili. Se non è arroganza questa…

In quell'alternanza fra promozione dell'odio e propaganda politica, si passa ad indicare i nomi di quei senatori che devono essere votati se si vogliono infliggere distinguo fascisti che neghino il principio di pari dignità:

A protestare per la violazione di legge sono stati i due senatori di Idea Carlo Giovanardi ed Eugenia Roccella, gli unici, pare ad accorgersene. Nel Decreto Legislativo trasmesso il 5 ottobre al Parlamento per il parere, il Governo ha proposto "l'obbligo dell'ufficiale di stato civile di indossare la fascia tricolore, oltre che per la celebrazione del matrimonio anche per la costituzione dell'unione civile".
“E' un vero e proprio imbroglio, perché la legge sulle unioni civili le definisce all'articolo 1 comma 1 "speciali formazioni sociali" ai sensi dell'Articolo 2 e 3 della Costituzione, che nulla hanno a che fare con il matrimonio tra uomo e donna dell'articolo 29 della Costituzione, e l'ufficiale di stato civile non deve certamente indossare la fascia tricolore per analoghi provvedimenti come il rilascio di un documento di identità o l'iscrizione all'anagrafe di un nuovo nato", dicono i due parlamentari denunciando quella che è a tutti gli effetti una forzatura “di un Governo che, dopo aver imposto la questione di fiducia al Parlamento sul Disegno di Legge Cirinnà, punta alla totale equiparazione con il matrimonio, per arrivare all'adozione dei bambini ed al loro assemblaggio ed acquisto attraverso l'odiosa pratica dell'utero in affitto”.
Insomma: dopo tanto strepitare sulle unioni civili che non sono matrimonio, è passato un codicillo per imporre un provvedimento destinato a contare nella sua valenza simbolica più delle leggi. E che farà passare nell’immaginario le formazioni sociali speciali di coppie omosessuali come sposi a tutti gli effetti. E tutto questo senza troppa fatica da parte di un governo che ormai fa il bello e il cattivo tempo su tutto. Se fosse una favola di Esopo a questo punto ci sarebbe la morale. Governo volpe o leone? Fate voi. Di sicuro ci tocca attingere ad una massima del Cicerone inglese Edmund Burke: “Più è grande il potere, più pericoloso l’abuso”.

Ovviamente l'articolo 29 della Costituzione non dice mai che l'unione debba essere tra un uomo e duna donna, ma nel mondo parallelo della propaganda integralista
E sia chiaro: Cascioli, Gionavardi e gli altri integralisti rivendicano che nell'immaginario collettivo i gay debbano essere visti come persone contro natura da confinare in ghetti giuridici nel nome di una minore dignità sociale manco si fosse tornanti ai tempi della persecuzione nazista degli ebrei.
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