L'integralismo e il santo patrono dell'omofobia


La propaganda integralista non conosce limiti e la viata delle persone viene costantemente tramutata in una propaganda omofoba volta a sostenere che essere cristiani significhi odiare, disprezzare e perseguitare i gay. Esser Sinceramente non è facile comprendere il motivo di gente così traboccate di odio da usare Dio per rigettare sulla sua opera nel nome dei loro più assurdi pregiudizi, anche se fin dal nazismo si è visto quanto ai sedicenti "cristiani" piaccia trovare scappatoie che permettano loro di sentirsi migliori degli altri per un presunto diritto di nascita.
Sui siti integralisti si è così diffusa una strana ricostruzione della vita di due presunti "martiri" della terra africana, a loro dire morti per rigettare l'omosessualità quale pratica diabolica e gradita a Dio:

Accadde che il re di Buganda , Mwanga II vizioso e perverso, bramoso di peccare contro natura con dei giovani adolescenti che erano a corte come paggi e servitori, si sentì ricevere un netto rifiutò. Era successo che dei missionari europei avevano educato e portato il Vangelo di Gesù. I giovani sapevano dunque che assecondare quei perversi desideri omosessuali del vizioso re significava commettere peccato, peccato mortale. E precisamente peccato impuro contro natura.
Facendosi coraggio ed aiutandosi vicendevolmente con la preghiera e l’esempio (il netto rifiutò di peccare) questi giovani furono martirizzati: tra il 1885 ed il 1887 decine di giovani vennero fatti uccidere, in modo crudele ed orribile, per ordine del re Mwanga II. La Chiesa riconobbe il martirio: il Papa Benedetto XV nel 1820 proclamò beati i ventidue giovani e nel 1964 Paolo VI li canonizzò solennemente in Piazza San Pietro.

Ma dato che per gli integralisti la religione è politica e la vita altrui è un qualcosa da sfruttare per un guardano personale, ecco che sui siti integralisti quella storiella viene usata per sostenere che il papa chiede ai cristiani di morire pur di non accettare i gay:

Aggiungeva il Beato Paolo VI a proposito del martirio di quei giovani : “essi hanno compiuto l’azione più eroica, e quindi più grande e più bella; essi hanno dato la loro vita per la loro fede, e cioè per la loro religione e per la libertà della loro coscienza. Essi sono così i nostri campioni, i nostri eroi, i nostri maestri. Essi ci insegnano come devono essere i cristiani. Ascoltatemi: un cristiano deve essere vile? deve avere paura ? deve tradire la propria fede? No! non è vero? I vostri Martiri c’insegnano come devono essere i veri cristiani, quelli giovani specialmente, quelli Africani. I cristiani devono essere coraggiosi, devono essere forti, devono essere, come scriveva San Pietro, «forti nella fede» (1 Pt. 5, 9).” Parole che, bisogna pur dirlo, difficilmente ascoltiamo oggi. E’ di questi giorni la notizia di un Vescovo europeo che vuole creare un rito per “benedire” le unioni tra gay.

È evidente il patetico tentativo di collegare le parole di un pontefice morto negli anni '70 e una dottrina più matura che sappia riconoscere la natura, ma dinnanzi alla promozione dell'odio gli integralisti amano attribuire le loro perverse ideologia ad un qualcuno che possa attribuire a Dio la loro volontà e i loro distinguo. E difatti la loro visione li porta a concludere che:

Kizito aveva solo 14 anni quando venne ucciso per essersi nettamente rifiutato di peccare contro natura secondo quelli che erano i perversi desideri del vizioso e lussurioso re Mwanga. Un fulgido esempio di purezza e coerenza: in tempi in cui persino i sacerdoti “rivendicano” il diritto alla pratica della omosessualità e reclamano una non meglio specificata impunità per questi peccatacci e verso quei poveracci che sono schiavi di tale vizio la testimonianza di Carlo Lwanga, Kizito ed altri giovanissimi compagni sia luce per tutti.

Quindi i gay peccano perché esistono e chi li odia ha la salvezza garantita perché danneggiano il prossimo e cercano di distruggere la vita altrui in netto contrasto con gli insegnamenti di Gesù. EW tutto questo viene propagandato nel nome di Dio e dei Papi.
Ovviamente è interessante anche osservare come questa gente crede che il tema sia l'omosessualità, sottintendendo che se fosse stata una donna a dover dare il suo copro al suo sovrano non ci sarebbe stato nulla di male perché l'eterosessualità dell'atto sarebbe stato preservato anche in caso di stupro (violenza che peraltro la Bibbia giustifica dietro al pagamento di una somma di denaro al padre della vittima). Sarà, ma c'è da chiedersi se queste persone abbiano capito cosa sia la religione o se la percepiscano come un qualcosa che serve solo a giustificare l'odio e la violenza, anche se chi scrive simili testi testimonia da sé che siamo dinnanzi a gente profondamente disturbata che forse non saprà mai cos'è l'amore.
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