ProVita festeggia: «Bielorussia, Russia, Egitto, Qatar, Indonesia, Pakistan ed Emirati Arabi la pensano come noi in tema di famiglia»


All'interno della sua incessante propaganda d'odio contro gay e lesbiche, capita anche che l'associazione Provita possa vantarsi di avere come alleati degli stati dove l'omosessualità viene criminalizzata e dove la "famiglia naturale" è basata su un uomo, svariate donne e la possibile lapidazione di quest'ultime.

Con i soliti toni propagandistici, l'organizzazione omofoba afferma:

La Buona Notizia oggi viene dall’ONU, dove l’agenda LGBTQIA(…) ha subito una battuta d’arresto. All’ONU, da 193 Paesi aderenti, è stata approvata la “Nuova Agenda Urbana”, che rientra nei piani di sviluppo sostenibile per i prossimi anni: città a misura d'uomo, città come opportunità, etc. etc.
NBC News rivela un retroscena di questa Buona Notizia: i delegati di 17 Paesi hanno chiesto –e ottenuto– che le questioni relative agli pseudo diritti LGBTQIA(…) restassero fuori dall'Agenda Urbana: i diritti umani sono “umani”, cioè di tutti gli uomini.

Precisato che i gay non hanno diritti perché Brandi crede che a lui spetti maggior dignità in virtù della sua attività sessuali, l'articolo afferma:

Le persone LGBTQIA(…) godono degli stessi diritti di cui godono tutte le altre persone. Non si possono considerare tra le minoranze meritevoli di tutela: qualcuno ha detto che dovrebbero smetter di fare le vittime, quando hanno ricoprono ovunque posti di comando e posizioni di prestigio.
Il Canada, sostenuto dall'Unione Europea, dagli Stati Uniti e dal Messico, aveva spinto perché gli Stati si impegnassero a riconoscere in particolare i diritti “urbani” LGBTQIA(…) e a vietare l'omofobia (urbana).

Nulla di nuovo, dunque, per un'organizzazione che sostiene che la violenza e l'insulto siano una legittima "libertà di espressione". Lecita, ovviamente, solo se rivolta ad altri perché sappiamo bene che in caso opposto partono le loro denunce, le loro minacce e le loro intimidazioni.

Ad appoggiare l'idea che le minoranza non meritino protezioni, però, troviamo Paesi non certo noti per la loro democrazia. Dice Provita:

La Bielorussia, sostenuta da varie nazioni tra cui Russia, Egitto, Qatar, Indonesia, Pakistan e Emirati Arabi Uniti, Bangladesh, Malesia, Nigeria, Arabia Saudita, Somalia, Iran e Zimbabwe, ha invece ottenuto che fosse inserito nel documento un riferimento alla città “che cresca a misura di famiglia“.

Ed è sempre sostenendo che i gay non devono essere protetti dalle violenze delle lobby internazionali di cui Provita fa parte, l'articolo sentenzia:

Dove il documento fa riferimento alla speciale protezione che nelle città del mondo va assicurata alle vulnerabilità speciali e alle categorie discriminate si parla di donne e bambine, disabili, indigeni, senza casa, poveri, rifugiati e giovani… ma non si fa menzione delle persone LGBTQIA(…). A domani, con un'altra Buona Notizia!

Non c'è che dire, quella redazione pare avere una strana concezione di che cosa sia una "buona notizia". Ancor più quando si osserva come la fonte da loro citata parlava di un'azione che mirava alla depenalizzazione dell'omosessualità nei 76 paesi che la criminalizzano (in sette casi con la pena di morte). Per proprietà transitiva, dunque, pare che l'organizzazione di Brandi stia gioendo all'idea che qualcuno potrà continuare ad ammazzare i gay.
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