Rodolfo De Mattei: «L'Aids è tutta colpa dei gay e dei loro rapporti contro natura»


È difficile non provare ribrezzo verso un integralismo "cattolico" che pare non avere scrupoli nell'usare tutto e tutti per la propria propaganda del pregiudizio. Distorcendo dei dati scientifici a proprio uso e consumo, è il solito Rodolfo de Mattei a firmare un agghiacciante articolo dal titolo "AIDS: scagionato il paziente zero ma non l’omosessualità".
La sua narrazione pare riportarci indietro di oltre quarant'anni, quando l'ignoranza sul contagio veniva erroneamente attribuito ai gay. L'uomo scrive:

Un recente studio, appena pubblicato il 26 ottobre sulla prestigiosa rivista scientifca “Nature”, a cura di ricercatori dell'Università dell'Arizona a Tucson e di Cambridge nel Regno Unito, ribadisce, seppur in maniera indiretta, l'innegabile legame tra AIDS e omosessualità e smentisce che alla genesi dell'epidemia di Aids vi sia stato il cosiddetto “paziente zero”.

L'inganno è sempre il solito, ossia citare uno studio scientifico a caso per far credere che dica davvero ciò che lui sostiene. E se dopo una lunga trattazione sul perché il paziente zero potrebbe essere un altro rispetto al nome che si fece negli anni '70, il legame con l'omosessualità viene liquidato con uno sbrigativo:

Secondo tale studio, condotto da ricercatori del “Centers for Disease Control and Prevention“, gran parte di questi uomini avevano contratto il virus dell'HIV per via dei loro rapporti omosessuali.

In realtà il virus è stato contratto a causa di rapporti sessuali e il fatto che fossero tra uomini non ha alcun diretto legame con le modalità di trasmissione dell'hiv. Ma De Mattei pare voler alterare la verità dato che il suo scopo è attaccate i gay e non certo quello di occuparsi seriamente della ricerca.
Non stupisce dunque come lui riproponga la definizione che l'epidemia ebbe quando ancora nessuno conosceva realmente di che cosa si stesse parlando:

Dugas morì a 31 anni il 30 marzo del 1984 a causa di un insufficienza renale provocato dalle infezioni e dai tormenti provocati dal “cancro gay” come lui stesso aveva definito la sua devastante malattia, prima che venisse introdotta nel 1982 la denominazione scientifica AIDS, ad indicare la sindrome da immunodeficienza acquisita o Acquired Immune Deficiency Syndrome.

In un paragrafo intitolato "Aids & omosessualità", l'imprenditore De Mattei tenta nuovanente di usare dei dati scientifici per argomentate la sua propaganda d'odio. Scrive:

Lo studio pubblicato sull'autorevole rivista britannica conferma, sulla base di inconfutabili dati scientifici, l'innegabile nesso esistente tra AIDS ed omosessualità.
Al di là di chi sia stato il “primo untore”, è un dato di fatto che la disordinata condotta sessuale dello steward gay Gaëtan Dugas abbia contribuito, anche se nel suo piccolo, alla diffusione originaria dell'HIV; allo stesso modo, dall'altro lato, è evidente come la comunità gay di San Francisco abbia rappresentato un determinante fulcro di propagazione della pandemia dell'AIDS in tutto il continente americano.

Anche qui siamo dinnanzi ad un uomo che tira dalla sua parte la coperta per il colpire una comunità di un semplice fatto storico. Sarebbe come sostenere che sia colpa degli eterosessuali se sia esistito il fascismo dato che a Mussolini piacevano le donne.

Ma De Mattei pare non conoscere etica nel suo aggiungere:

A sottolineare il ruolo decisivo svolto dagli omosessuali, con la pratica dei loro rapporti contro natura, nel trasformare l'AIDS in una minaccia per la salute globale, sono gli stessi autori dello studio quando scrivono testualmente (vedi immagine sotto):
“The emergence of HIV-1 type M subgroup B in North American men who have sex with men was a turning point in the HIV/AIDS pandemic.”

Considerato che quell'asserzione è contenuta in uno schema che ricostruiva la diffusione dei primi ceppi dell'epidemia, non serve uno schreenshot per sapere che a San Francisco i primi casi di siano verificati all'interno della comunità gay. Ma cio non giustifica il voler sostenere che l'omosessualità sia una «pratica di rapporti contro natura». Un'aggiunta come sempre criminale e strumentale a creare odio.
L'articolo è stato pubblicato sua dal sito omofobo di Famiglia Domani, sia dall'immancabile Corrispondenza Romana nell'ambito di quella loro incessante propaganda contro gay e lesbiche. Il tutto senza che la polizia postale ponesse quelle pagine sotto sequestro così come avverrebbe in un qualunque Paese civile.
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