Toni Brandi usa persino le vittime del terremoto per promuovere il suo Putin


Non passa giorno senza che Toni Brandi si lanci nell'usare le persone per i suoi scipi politici. Se ormai ha da tempo deciso che i gay sono sacrificabili pur di promuovere Putin attraverso l'omofobia, questa volta l'oggetto della sua convenienza politica sono le popolazioni colpite dal terremoto.
È infatti usando il loro nome che Brandi e Komov porteranno un messaggio di promozione del totalitarismo omofobo e xenifobo di Putin ad una cena che viene spacciata come un evento a favore delle popolazioni di Amatricia. O forse, più propriamente, solo a beneficio della popolazione eterosessuale, cristiana, sposata e produttrice di figli dato che l'obiettivo è togliere dignità umana a tutti gli altri.
Nella locandina non c'è alcuna foto del terremoto, ma una grande bandiera russa. In grande c'è la scritta «La sfida della Russia di Putin» e diviene già chiaro come si sia dinnanzi allla tipica idolatria di quella gente che cerca leader a cui sottomettersi, si tratti di Hitler, Mussolini o Putin. Loro non parlano mai di idee o proposte, ma innegguano sempre alle persone in quella strenua ricerca di un nuovo duce a cui ubbidire.
A sottolineare l'intento politico e ideologico è anche la lista dei partecipanti: il nazionalista russo Komov, un responsabile di Fratelli d'Italia, un segretario nazionale della Lega e il presidente dell'associazione "Amici di Putin".
Insomma Brandi e la Lega lavorano per Putin a danno dei cittadini italiani, poi si fingono nazionalisti mentre hanno venduto la nostra civiltà per
ambire ad una ridefinizione della famiglia che possa ricordare quelle teirie sulla razza che probabilmente tanto gli piacquero.
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