Adinolfi tenta di truffare i suoi e cambia il quesito del referendum: «Il 4 dicembre si voterà sul gender»


Il 4 dicembre gli elettori italiani saranno chiamati ad esprimersi su un refererendum costituzionale che prevede «il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione». E se è legittimo avere opinioni a favore del «si» o del «no», grave è il tentativo di cercare di ingannare le persone facendo credere loro che si stia votando per altro.
A tentare di mettere in piedi una vera e propria truffa agli elettori è il solito partitino di Mario Adinolfi. Attraverso la sua pagina Facebook, il gruppo politico omofobo di estrema desta dice ai propri elettori che non bisogna leggere ciò che ci sarà scritto sul quesito referendario perché quello è un «referendum per la difesa della famiglia contro l'indottrinamento gender». Pare inutile ribadire che il fantomatico «gender» non esiste e che non è certo garantendo che gli adolescenti gay possano essere picchiati nelle scuole che si «difende» la famiglia, ma in maniera altrettanto facile è possibile osservare che non è su quello che si andrà a votare.

Sarà che l'integralismo cattolico ha creato un mostro e ora spera di poterlo mettere a frutto per la propria convenienza politica, ma da qui a spergiurare il falso di acqua sotto i ponti ne passa. Eppure quella posizione viene sostenuta anche in un manifesto firmato ancora una dal partito di Adinolfi, dal suo giornale e dai suoi circoli. Ne. proclamo si parla del quesito referendario sostenendo che l'approvazione comporterà l'abolizione delle differenze fisiche tra maschi e femmine, la modificabilità del sesso biologico, l'attacco alla famiglia tradizionale che si basa sull'eterosessualità quale colonna portante e la desessualizzazione della genitorialità. Ed è sempre dando fiato alla loro propaganda che Adinolfi spergiura l'eventuale vittoria del «si» porterà le scuole ad insegnare ai ragazzi che i bambini non nascono da un rapporto sessuale tra un maschio e una femmina.
Follia? Si, ma c'è chi purtroppo c'è chi ci crede a fronte di un indottrinamento continuo che è stato costruito nel tempo facendo leva sui pregiudizi e sull'ignoranza della gente. E se sarebbe bello poter vivere in un mondo in cui si possa dire «si» o del «no» ad una domanda senza che qualche integralista voglia cercare di costruirci attorno una impalcatura ideologica, fa davvero paura una nazione in cui qualcuno arriva a mentire riguardo alle domande che si stanno ponendo ai cittadini senza che tale fatto crei scandalo.
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