Gabriele Rossi è gay? Ecco perché non dovremmo domandarcelo


«Gabriele Rossi è gay?». È quanto ha titolato Blasting News in un articolo pubblicato qualche ora fa. Poi, quasi a voler sottolineare come l'obiettivo si quello di ottenere visibilità su Google, la medesima domanda viene rimarcata con l'uso di sinonimi che possano compire un maggior numero di ricerche e ribadiscono nel chiedersi: «Gabriele è omosessuale oppure no?».
Nel testo dell'articolo si inizia a sostenere che «nelle ultime ore a proposito di Gabriele Rossi si sono fatte sempre più insistenti le voci riguardanti una sua presunta omosessualità: sul web e sui social non si fa altro che parlarne da tempo e recentemente anche il giornalista di Dagospia, Alberto Dandolo, ha parlato di un omosessuale presente all'interno della casa del GF Vip, il quale non avrebbe il coraggio di ammettere pubblicamente il suo orientamento sessuale». Sempre con toni scandalistici, aggiungono poi che «a poche ore dalla finalissima del GF, i dubbi su Gabriele diventano sempre di più e molti spettatori del reality show di Canale 5 hanno notato che nel corso di queste settimane l'attore sia stato uno dei pochi concorrenti del reality che non si sia sbilanciato più di tanto a parlare della sua vita privata. Una scelta che ha alimentato i dubbi e che come vi dicevamo fa alludere al fatto che Gabriele sia davvero omosessuale». Ed ancora: «le ultime di gossip di queste ore, inoltre, ci riportano anche ad un'intervista rilasciata da Gabriele qualche giorno prima della sua partecipazione al GF Vip dove ha ammesso di essere alla ricerca di una persona con la quale trascorrere il resto della vita. Anche in questo caso i più attenti hanno notato che Gabriele non ha parlato di una ragazza bensì di una persona».
Ebbene, di quell'intervista ne avevamo parlato anche qui ed effettivamente anche noi avevamo ricamato un po' su quella scelta di usare il termine "persona" anziché "ragazza", ma forse bisognerebbe anche considerare il perché lo si sia fatto. Un conto è partire dal presupposto che Gabriele sia una persona fantastica e che sarà fortunata la persona che lo avrà al suo fianco, lanciandosi così in discorsi da shampista volti a voler sognare di poter avere una chance di diventare quella persona. Un altro conto è basare su labili illazioni dei giudizi duri volti ad accusare qualcuno di non avere coraggio.

Se è vero che Gabriele ha mantenuto un certo riserbo sulla sua vita privata, altrettanto vero è che non si capisce perché mai non avrebbe dovrebbe poterlo fare. Mica stiamo parlando di uno di quei politici repubblicani sposato che firmavano leggi anti-gay mentre pagavano giovani escort per far sesso con loro! La realtà è che Gabriele semplicemente non ha mai detto nulla anche perché non era lì per parlare di quello. E quando Clemente se n'è uscito con le sue frasi omofobe, lui è stato l'unico a nominarlo in virtù di quelle parole. Quindi in che modo avrebbe fatto un qualcosa per cui avrebbe senso attaccarlo? E come si può avere il coraggio di cercare di fare un outing sulla base di semplici illazioni solo perché magari si guadagnerà qualche click sulla sua pelle attraverso toni che sembrano più inquisitori che altro?
Se poi si pensa a come ci si p lamentati della Mosetti che ha fatto il gesto dell'orecchio verso Gabriele una volta scoperto che è anche un ballerino, ma dov'è la differenza con queste nuove illazioni? Anche perché comunque la si guardi, il discorso non poterebbe a nulla: se Gabriele non è gay si farebbe passare l'idea che una mancata ostentazione della propria eterosessualità sia motivo di sospetti e pettegolezzi, se lo fosse si cercherebbe una forzatura che magari nel suo caso si concluderà con il suo tipico silenzio rispettoso ma che in altri casi potrebbe portare anche a violente negazioni. Perché se sappiamo che fare coming out può far davvero paura, il cercare di forzare quel passo a chi ha evidentemente deciso di non compierlo è una vera e propria violenza.

Uno tra gli aspetti più sexy di Gabriele è la sua attenzione per gli altri. Ne è dimostrazione come qualche tempo fa, parlando di Pamela Prati, contestava i giudizi espresso da altri coinquilini ricordando loro che nessuno poteva davvero sapere che cosa le stesse passando nella mente in quel preciso momento. Volendo riutilizzare quei discorso su di lui e volendo ipotizzare a fini prettamente dialettici che possa davvero essere gay e che possa aver deciso di non parlarne pubblicamente, non ci vuole certo un genio per provare ad immaginare quale situazione starebbe vivendo. Per quanto possa essere un bravo attore, non è famoso come Brad Pitt e probabilmente non è neppure nelle condizioni di poter rischiare di giocarsi parte dei suoi fan solo perché alla prima occasione si è sbilanciato così tanto in uno stato gestito dal clero e dove non si ha certo evidenza di flotte di artisti che si sono dichiarati. Sarebbe come aver preteso che Tiziano Ferro si dichiarasse dal palco del suo primo concerto e non dopo aver acquisito una popolarità che gli garantiva una certa sicurezza nell'esporsi.
Giusto poche ore fa Gabriele era lì nella casa che pensava a come la sua permanenza nel reality lo avessero portato ad essere in ritardo nel pagamento di due affitti: davvero vogliamo pretendere che una persona che fa i conti di fine mese come molti di noi debba combattere al nostro posto una battaglia sociale quasi come se non ce ne importasse nulla di come si possa aver paura di danneggiare il lavoro che si è costruito con tanta fatica? Se esiste un problema è che viviamo in una società dove dichiararsi fa paura, non certo che qualcuno non possa spendersi al nostro posto per cambiare le cose.
Persino Tom Daley, più noto di lui e cittadino di un Paese più civile dell'Italia, ha in un primo momento dichiarato di essere bisessuale perché era terrorizzato a dichiararsi gay: e noi vorremmo davvero sentirci nel diritto di accusare di codardia Gabriele?

Forse dovremmo anche ricordare che il coming out ha sì una valenza sociale importante, ma è principalmente un gesto che si deve a sé stessi. Il vero problema dovrebbe essere se Gabriele non si è dichiarato in diretta televisiva o meno, ma il sapere che può diverte la sua sessualità (qualunque essa sia) nel modo in cui ha deciso e nel modo che può renderlo felice. Prendersela con chi non si dichiara (con tutti i se e i ma del caso) appare follia dato che il vero tema è quello di garantire che nessuno debba aver paura a farlo. E questo non è certo ciò che avviene in un'Italia dove si cercano di scovare i gay per sbatterli in prima pagina quasi avessero celato un segreto inconfessabile.
In un mondo più sano, tutto sarebbe più facile se le cose venissero riportare alla loro normalità, magari limitandoci a dire che se è gay ci piacerebbe sposarlo che se non lo è non disdegneremmo a sua amicizia. Poi chissà, magari un giorno sarà lui a togliere ogni dubbio, ma perché ciò non sia una violenza sarebbe doveroso garantire che possa vivere tutto ciò in serenità secondo i suoi tempi e le sue scelte.


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