Gandolfini preannuncia l'annuncio della sua nuova agenda politica


«I media continuano a silenziare la voce del Comitato delle Famiglie per il NO al referendum: facciamo vedere che il popolo che ha riempito piazza San Giovanni e il Circo Massimo non si fa intimidire dalla prepotenza di chi abusa del suo potere». Così una lettera inviata da Alleanza Cattolica preannuncia il ritorno a Verona di Massimo Gandolfini, ostentando anche il solito vittimismo ed attribuendo un pensiero politico ai partecipanti al Family day quasi come se la loro presenza li avesse marchiati a vita e avesse conferiti agli integralisti il diritti di parlare in loro vece anche su questioni totalmente slegate alla manifestazione in sé. L'obiettivo, infatti, sarà il solito attacco politico a Renzi e la solita promozione delle destre neofasciste che loro indicano come la massima espressione dei «i valori e i principi antropologici rispetto ai quali non abbiamo intenzione di fare un solo passo indietro». Poi, il giorno seguente, saranno le Sentinelle in piedi a dar vita ad una nuova veglia, l'ennesima che le vedrà ostentare il loro disprezzo contro contro un intero gruppo sociale a loro gradito .
A denunciare la situazione e la deriva ideologica che questa gente sta infliggendo alla città è il Circolo Pink di Verona, il quale si chiede anche quali siano quei fantomatici «valori e principi antropologici» con cui l'integralismo ama riempirsi la bocca. «Forse la supremazia di una "razza", della famiglia naturale o la loro ideologia basata su una teoria che non esiste e che è stata inventata proprio da loro?», domandano.
In un comunicato osservano come probabilmente «la vera motivazione» possa essere ricercato in «un problema di schieramento politico, la pseudo sinistra di Renzi è comunque lontana dalle loro posizioni integraliste, soprattutto dopo l'approvazione della Cirinnà, con la paura che, se vincesse il SI, potrebbe passare anche l'adozione per le coppie gblt».
Vien da sé che senza omofobia e senza la promessa di una legittimazione all'odio, automaticamente verrebbe meno anche quel potere che si auto-attribuiscono e sarebbe assai arduo continuare a lanciare i ricatti, minacce e diktat nel nome di chiunque sia divorati dal pregiudizio contro gay e lesbiche. Una ipotesi che viene confermata anche dall'associazione ProVita Onlus anche preannuncia come alla manifestazione Gandilfini indicherà «le linee del futuro impegno del movimento profamily italiano dopo il 4 dicembre». Tralasciano come sia sempre buffo osservare come queste persone si possano definire "profamily" mentre lavorano incessantemente per distruggere intere famiglie senza portare alcun vantaggio a chi già gode di piena dignità sociale, appare evidente l'iter ideologico di chi voleva vietare le unioni civili, ha organizzato una "punizione" per quel Renzi che non ha obbedito ai loro ordini ed ora annuncia di avere una vasta agenda per imporre e modificare il mondo secondo una visione basata sull'esclusione e sui distinguo. Evidentemente sperano di poter governare senza passare da regolari elezioni, sia mai che una conta alle urne possa riservargli le percentuali da prefisso telefonico ottenute da Adinolfi (poi avrebbero voglia a continuare a raccontare la favoletta dei «due milioni» di integralisti che loro spergiurano siano stati capaci di stiparsi in uno spazio che fisicamente non avrebbe mai potuto ospitarne nemmeno un quarto).
Il Circolo Pink osserva anche come «lo stesso sabato a Roma ci sarà la manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne. Violenza che spesso trova le sue cause proprio nella "loro" famiglia naturale e tradizionale. Donne che vogliono divorziare, uomini rifiutati e altre tragedie scatenate dalla violenza maschile e da rapporti che da affettivi son diventati morbosi e sessisti. In fondo Gandolfini e affini hanno sempre un'unica paura, la perdita di quei privilegi educativi ed economici che la gerarchia cattolica romana ha usato per secoli, il loro modello “naturale” e divino è tramontato anche se ha ancora molta presa sul popolo, le Sentinelle in Piedi ne sono purtroppo sono un esempio reale».
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