Il National Organization for Marriage pagava i pastori cristiani in cambio di sermoni anti-gay


«Barack Obama non è davvero nero, perché sostiene i diritti degli omosessuali». «Obama ha sputato sulle tombe di tutte quelle persone che sono morte per i diritti civili, non gli importava. Se gli permettiamo di farla franca, che cosa accadrà ai nostri figli? Subiranno un lavaggio del cervello dalla nascita. Già oggi in California i bambini possono andare in qualsiasi bagno che vogliono. Cosa succederà? Quello che è successo ai nostri fratelli bianchi che permettono agli uomini di andare in bagno con tua moglie e i tuoi figli?».
Queste sono solo alcune delle aberranti affermazioni pronunciate dal pulpito di una chiesa texana dal reverendo William Owens, capo della coalizione di pastori afro-americani. E se siamo dinnanzi all'ennesimo uso del cristianesimo come arma di propaganda politica, più interessante è occuparsi di come quella coalizione abbia ammesso di aver ricevuto soldi dalla National Organization for Marriage al fine di contrastare l'uguaglianza. Ed ancora, fonti vicine alla NOM confermano che l'organizzazione omofoba guidata da brian brown avrebbe cercato di stilizzare quella coalizione come ponte tra democratici liberali e gli elettori cristiani afro-americani.
Va ricordato che Brian Brwon risulta anche il presidente della World Congress of Families, l'organizzazione di estrema destra che ha sfilato con il supporto del Vaticano contro l'introduzione del matrimonio egualitario in Messico e che vede tra i propri membri anche realtà integraliste come l'associazione ProVita di Toni Brandi.
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