Ketty Passa: da deejay a cantautrice


Ketty Passa è un'artista poliedrica, nata e cresciuta con la musica nel sangue. Cantante, musicista, performer, speaker e presentatrice televisiva ha lavorato, tra gli altri, con Rock TV, Deejay TV e Radio Popolare e attualmente collabora come dj/selecter per la serate di Milano Smashing Wednesday e Urban Friday. In occasione dell'annuncio della campagna di crowdfunding che anticipa l'uscita del nuovo album, l'abbiamo incontrata.

Oltre a fare la deejay/selecter, ti stai mettendo in gioco anche come cantautrice. Sembrano due mondi distanti. Come nasce questa scelta?
Ciao a tutti.
Questa scelta nasce proprio dal fatto che anzitutto questi non siano due mondi distanti, ma paralleli, uniti dal denominatore comune della musica. Io canto e scrivo canzoni da qualche anno, per quanto questa cosa non sia a livello mainstream, quindi scrivere un disco solista è stato semplicemente un upgrade del mio percorso artistico, coltivando seriamente una cosa a cui per troppo tempo ho girato intorno, il canto.

Per la realizzazione del tuo primo album da solista hai scelto di affidarti ad un crowdfunding. Credi che le potenzialità sociali Internet possa offrire nuove opportunità alla musica indipendente?
Credo che il web abbia una doppia faccia della medaglia, come tutto. Sicuramente mette in luce molto più intensamente il sottosuolo musicale che prima faceva fatica a farsi notare, ma a volte anche troppo.
Io su Musicraiser ho fatto una scelta un po’ ardua, ho fissato un budget alto per essere al mio esordio come cantante solista, ma purtroppo le spese saranno talmente più alte che solo in questo modo posso trovare giovamento da questa cosa, fissare un budget inferiore mi sarebbe servito a ben poco purtroppo.

Ti va di anticiparci qualcosa riguardo al tuo album?
È un disco sudatissimo, ho sperimentato una cosa completamente nuova e vi assicuro che trovare il modo di dire quello che avevo da dire è stata la parte più complicata, ma oggi come oggi, dopo 2 anni di brani buttati, di “ma chi me lo fa fare”, sono fiera di quello che ho tra le mani, e spero che le mie esperienze siano e saranno condivise da tanti di voi.

Sei impegnata anche nel progetto solidale Rezophonic che, attraverso, la musica raccoglie fondi per portare acqua pulita in Kajiado. Ti va di parlarcene?
Certo che mi va. Mario Riso è un amico, è un esempio ed è un entusiasta che crede in me dal primo giorno che le nostre strade si sono incrociate. Oltre a portare acqua pulita in Kajiado, ho un pozzo a mio nome che offre da bere a 5 famiglie e 3 mucche grazie ad Amref Italia e la Icio Onlus. In più, è un progetto a cui aderiscono nomi più o meno famosi, quindi mi sono ritrovata a condividere il palco con Cristina Scabbia, ad oggi anche grande amica di vita, o con Caparezza, con Giuliano Sangiorgi, e quindi ad avere una crescita artistica bellissima grazie a loro. Rezophonic è una culla da cui spero di non dovere uscire mai, perché porta bene, alla voglia di suonare dal vivo facendo buona musica, e alla voglia di fare del bene per i meno fortunati.

Sei favorevole o contraria al matrimonio egualitario per le coppie gay?
Assolutamente a favore. Ho amiche, cugine e amici che vivono con persone dello stesso sesso e sono tra le storie d’amore più belle che abbia mai incrociato. L’amore gay è molto più autentico, perché combatte con dei pregiudizi che chi nasce etero non deve affrontare, quindi vive di una forza bellissima ed esemplare. In una delle mie canzoni, Caterina, parlo proprio di quanto essere diversi ci porti a sentirci sbagliati, e di quanto non sia giusto, e credo che molte persone omosessuali possano ritrovarsi in questa cosa, ahinoi.
Spero di cuore vi piaccia.

C'è qualcosa che vorresti dire ai tuoi fan lgbt?
Ci tengo a ricordare che fino al 25 novembre sarò su Musicraiser con la mia campagna di crowdfunding per la raccolta di fondi che mi aiutino a pagare una parte delle spese del disco, con tanti pacchetti premio ideati per voi, quindi mi auguro passiate anche solo a curiosare, se in questa intervista avete trovato qualcosa di buono. In più, ringrazio tutte le persone che nella vita fanno scelte coraggiose e poco convenzionali, perché mi aiutano a credere in un mondo migliore. Mi auguro di abbracciarci presto a qualche mio live, e che nel mio disco possiate trovare una parte di voi. Grazie da ora per il supporto.
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